Bossi ma sull'indipendenza la gente continuerà a seguirci

«Noi sconfìtti? Chi bada troppo ai "risultatini" non capisce nulla di politica» «4 Bossi: ma sulPìndipendenza la gente continuerà a seguirci IL LEADER RILANCIA ONOREVOLE Bossi, la sua Padania non ha votato Lega. Non dirà che è soddisfatto, vero? «Quelli che vanno dietro il risultatino non capiranno mai niente di politica». Perché, le va bene aver perso i sindaci di Pavia, Vigevano e Voghera? «No, perché il vero risultato politico di queste elezioni, parziali, amministrative, a meno di un mese dal voto delle politiche, è il crollo totale del Polo». Che per la Lega significa? «Esattamente quello che avevamo previsto quando abbiamo deciso di dare la spallata in quella direzione, cioè l'annientamento della destra da parte della Lega. Altrimenti saremmo qui a discutere di un Polo forte, di un Ulivo forte, e saremmo ancora al destra contro sinistra». Invece? «Invece lo scontro è tra Padania indipendente e Roma padrona. Il potere è asserragliato nel giardino zoologico romano». E il risultato della Lega? «Abbiamo dimostrato che teniamo o andiamo avanti. Meglio di così!». Meglio di così prendere qualche sindaco. «In queste elezioni ha pagato la paura del tuffo». Il tuffo? «Dal 21 aprile stanno tentando di spaventare chi sta sul trampolino». Onorevole, c'è qualcosa da chiarire. «Ma è semplice. In queste piccole elezioni c'è stata paura, la paura del salto. La gente la smuovi lentamente, e poi quelli cercano in tutti i modi di impantanarci». Quelli chi? «L'Ulivo, o meglio il pds. Ed è inutile sottovalutare la forza di quest'ultimo partito nazionale rimasto. Dicono che adesso il federalismo arriva, che è lì, che tra un quarto d'ora arriva con un decreto straordinario di quello sfortunato di Prodi». Sfortunato? «Per lui vincere le elezioni è proprio sfortuna». Dunque il pds e l'Ulivo avrebbero disorientato l'elettore di Padania? «Che in nuest.o Paese si sia ormai tutti sul trampolino non c'è dubbio. C'è chi ha capito, o ha avuto più coraggio, e ha votato Lega. E c'è chi si è fermato sul trampolino, ha pensato all'artrosi, ai reumatismi, ha sentito uno che diceva "occhio che l'acqua è fredda", un altro che gridava "occhio alla testa che l'acqua è bassa", hanno tirato le cime di salvataggio e si sono aggrappati. E' andata così». Sicuro? «Sicuro come l'oro che tanto non cambierà niente, l'acqua nella piscina della Padania indipendente aumenterà, il Parlamento e il governo della Padania daranno maggiore sicurezza. Uuuh, vedrete quanti si tufferanno!». Nella secessione della Padania? «Anche onesto risultato eletto¬ rale indica che bisogna accelerare sulla strada dell'indipendenza e io sono venuto apposta a Venezia per vedere la nascita del "Primo governo provvisorio della Padania indipendente". A mio parere siamo arrivati alla fine dello Stato e di quell'ideologia tipicamente italiana dove la politica è solo nello Stato». Perché fuori dallo Stato c'è la secessione? «Personalmente non vedo alternative, ma se qualcuno ha un'altra via d'uscita venga qui che la misuriamo». E' sempre convinto che un referendum sulla secessione vedrebbe almeno il 90 per cento di sì? «Dipende dal quesito. Se fosse "Volete voi la Padania sia sovrana?" certamente sì. Ma in Italia, ner legge, è imnossibile doman- dare alla gente cosa pensa». E però, secondo lei, non potrà che pensare secessione. Giusto? «Nord e Sud avranno sempre maggiore interesse a dividersi. Le calze di Mantova al Sud non le comprano più non perché vogliano fare un dispetto alla Padania, ma perché con la globalizzazione dei mercati e dell'economia quelle prodotte a Taiwan costano meno. E così con i formaggini, le auto, le camicie ver di o gialle e i computers. Chiaro?». E prevede un Sud secessionista? «Il Sud non può permettersi il federalismo. Con il federalismo non avrebbe più i soldi dell'assistenza e della falsa pensione. Con la secessione è diverso, ce la può fare. Ha interesse a separarsi. L'alternativa è lo scontro sociale non appena il Nord non sarà più in grado di reggere il peso dell'assistenzialismo». Ieri sera la giunta provinciale di Mantova aveva all'ordine del giorno lo sfratto al prefetto. Soddisfatto? «Ottima iniziativa». Irene Pivetti l'ha definita «balzana». «Sbaglia grossolanamente. I prefetti vanno presi e impacchettati, allontanati con la massima determinazione». Il rninistro dell'Interno Napolitano li difende. «E' uno che non serve al Paese. Le sue parole giungono in Padania come un miagolio inconsulto». Pivetti non sarà d'accordo. «Come rappresentante del Comitato di liberazione della Padania dico che non mi interessa e comunque si sbaglia di grosso». E come segretario della Lega? «Che non l'ho sentita e comunque nella Lega c'è gente più morbida di me. Diamogli il tempo di capire». Cosa? «Che il processo di cambiamento, la strada che porta alla Padania, forse è lento ma è inesorabile. Noi siano scienziati della politica e non c'è problema: tutto quello che è romano verrà spazzato via». Giovanni Cerniti «Noi sconfìtti? Chi bada troppo ai "risultatini" non capisce nulla di politica»

Persone citate: Irene Pivetti, Napolitano, Pivetti

Luoghi citati: Italia, Mantova, Pavia, Roma, Taiwan, Venezia, Vigevano, Voghera