Il Perugia acciuffa la A al fotofinish

Sport Piegato il Verona al Curi, mentre retrocedono in C Pistoiese, Fidelis Andria, Avellino e Ancona Il Perugia acciuffa la A al fotofinish Quarto posto conteso fino al 90'dalla Salernitana PERUGIA. E' il Perugia la quarta squadra a salire in serie A, con Verona Bologna e Reggiana. Gli umbri, allenati da Galeone, tornano nella massima serie dopo quindici anni. Verdetto incerto fino all'ultimo, tanto si è rivelata agguerrita la Salernitana. La formazione di Colomba aveva ieri due svantaggi: il fattore campo e il punto in meno in classifica. Così come nello scorso campionato, fatale è stata alla squadra campana l'ultima partita: due promozioni sfiorate, magari la convinzione di un sortilegio. Ma è più giusto dire che il Perugia è parso meglio attrezzato. La Salernitana aveva avuto il merito di riaprire il campionato vincendo proprio al «Curi» e costringendo la squadra di Galeone a centellinare le energie per arrivare alla fine. Due pareggi a Avellino e a Brescia ed infine il successo sul Venezia con un calcio di rigore accordato nell'ultimo minuto di recupero. Anche nella partita di ieri con il Verona, davanti a spalti gremiti (sono stati battuti i record che risalivano ai tempi della serie A) c'è stato bisogno di arrivare quasi fino al 90' per poter mettere la parola fine al lungo inseguimento iniziato dal Perugia alla nona giornata. Allora la squadra, che prima era stata affidata a Walter Novellino e poi al tecnico della Primavera Diego Giannastasio, fu consegnata a Giovanni Ga- leone. In capo a pochissime settimane Galeone, che aveva subito annunciato di mirare alla A («Se non credessi a questo traguardo me ne sarei rimasto a casa»), dette precise indicazioni alla società: cessione immediata di tutti i giocatori inidonei per i suoi schemi (e qualli hanno fatto fatica addirittura a trovare posto nel campionato di C) ed ingaggio di almeno un paio di suoi allievi. Arrivò il solo Allegri, ma con lui si sono rivelati Suppa e Braglia, freschi reduci da promozioni con Vicenza e Piacenza. In più a Galeone è riuscito un piccolo capolavoro tattico: la trasformazione di Federico Giunti da rifinitore capace di andare a rete a centrocampista metodista. Senz'altro positivo anche il rendimento di Negri (18 reti con la doppietta contro il Verona) se si considera che l'attaccante è rimasto fermo per diverse settimane ad inizio stagione a causa del suo tardivo arrivo dal Cosenza. La difesa è parso il reparto meno convincente: le perplessità più volte sollevate durante la stagione sono state ribadite anche nell'ultimo decisivo incontro con il Verona. Al 33' un Perugia letteralmente bloccato dalla paura, incapace di portare affondi verso la porta di Casazza, sembrava sul punto di affondare: Manetti calciava dalla distanza, liberissimo di colpire il pallone di collo destro e vano risultava il volo di Braglia. Sugli spalti i tifosi si erano all'improvviso ammutoliti: i veronesi pur giocando in punta di bulloni riuscivano ad arrivare con troppa facilità nel cuore della difesa perugina (e già al 24' De Vitis aveva alzato di poco un cross da destra di Manetti). Opportuna appariva pertanto la sostituzione di Goretti, che lasciava il posto a Russo, 5' prima dell'intervallo. E proprio dal nuovo entrato arrivava il pallone che permetteva ad Allegri di lanciare Beghetto il cui assist veniva trasformato in rete da Negri, libero nel mezzo dell'area piccola della porta. Due minuti più tardi il Perugia andava addirittura in vantaggio al termine di un'azione Negri-Beghetto e conclusione del medesimo. Ad inizio di ripresa il Verona prendeva nuovamente in mano il gioco e sfiorava più volte il pareggio. A Negri non riusciva il colpo del ko, dopo un'azione solitaria. Al 36' il colpo di scena: dopo una confusa azione sotto la porta di Braglia Tommasi di testa realizzava il gol del 2-2. Lo stadio si convinceva che la squadra non ce l'avrebbe più fatta, Galeone incitava i suoi, letteralmente stremati. Ma ci volevano le notizie provenienti da Pescara a spingere il Perugia verso la vittoria liberatrice: al 41', infatti, l'ennesima incursione sulla fascia sinistra di Beghetto si concludeva con un cross che Negri depositava di testa in rete. Scene di giubilo, centinaia di giovani invadevano il terreno di gioco, allontanati prontamente dalle forze dell'ordine. Di lì a pochi minuti la fine con invasane pacifica di campo e solite sceno di entusiasmo. I festeggiamenti sono durati per tutta la notte. Il Perugia adesso già pensa al futuro. E' certo che Gaucci e Galeone rivoluzioneranno l'attuale squadra che pure ha avuto larghi meriti. Tra i confermati Allegri e Di Cara. Mario Mariano tj|§§ m Incidenti a Pescara. Al termine della gara con la Salernitana, scontri tra le tifoserie. I fan locali hanno scavalcato le reti e la polizia, pensando a una invasione festosa, li ha lasciati fare. Ma i tifosi si sono scagliati contro i fans campani. Una sessantina i feriti e i contusi, tra cui una ventina di agenti, 6 persone fermate, alcune decine di auto danneggiate