La Juve ora punta su Pecchia e Ziege di Angelo Caroli

31 Dopo gli acquisti il club bianconero vuole incassare, ma non rinuncia agli ultimi colpi La Juve ora punta su Pecchia e figge Per arrivarci, Amoruso a Napoli e Sousa al Bayem TORINO. Anche nel calcio esiste il limbo, quella zona di parcheggio dove sostano coloro che sono sospesi. Prendiamo la Juventus, molto attiva sul mercato con la trimurti Bettega-Giraudo-Moggi, tanto che nelle scuderie di piazza Crimea sono arrivati purosangue come il francese Zidane, il croato Boksic, l'uruguaiano Monterò e gli indigeni Vieri ed Amoruso. Sono partiti Vialli, Carrera e Marocchi. La bilancia (e il bilancio) pende troppo da una parte. E chi tiene in gran considerazione questa voce, deve ristabilire l'equilibrio. Come? Vendendo (o prestando) pedine, coloro che sono sospesi e che andiamo a elencare. Amoruso. Appena arrivato (riscattato anche dal Padova), deve rifare le valigie. Venerdì scorso le parti si sono incontrate e accordate: contratto quadriennale da 950 milioni la prima stagione, con graduale miglioramento fino a sfondare il tetto del miliardo in quelle successive. Siccome l'organico di Lippi è zeppo di attaccanti (Del Pilero, Ravanelli, Padovano, Boksic e Vieri), Moggi dirotterà Amoruso per una stagione al Napoli e accoglierà un desiderio del tecnico: far arrivare a Torino Pecchia, centrocampista avanzato e di sostanza. Sabato c'è stato un incontro tra Ferlaino e Moggi. Presto l'accordo. Vierchowod. In Estremo Oriente, Lappi e l'ex sampdoriano hanno discusso a lungo sull'eventualità che il giocatore possa restare alla Juve almeno una stagione. I due hanno messo sul tavolo ogni ragione: al giocatore piace restare perché non si sente ancora da pensione; il tecnico gli ha fatto capire che non può garantirgli il posto da titolare. Le logiche non fanno una grinza. Messi in chiaro questi punti, la parola è passata al procuratore di Vierchowod, l'avvocato Pasqualin, e al direttore generale bianconero Moggi. A questo punto entrano in ballo centinaia di milioni. La Juve esige un bel ridimensionamento dell'ingaggio, Vierchowod ci sta, a patto che non si esageri con il taglio. Ma dietro l'angolo è in agguato il Bologna (e pure il Parma), disposto a mettere il contratto su un piatto d'argento. Il grande vecchio del campionato (piace molto a Ulivieri) conferirebbe esperienza e velocità alla difesa rossoblu. Pietro medita, nel senso che avrà un ulteriore incontro con Moggi per tagliare la testa al problema. Definitivamente. Lombardo. Un altro elemento attaccato ad un filo. Non ha avuto fortuna nella stagione 1995-96, e questa è un'attenuante che va messa in conto e che spiega il rendimento ovviamente deficitario. Però il treno bianconero ha fretta e non ha tempo per altre sperimen¬ tazioni. C'è oltretutto una Champions League da difendere con le unghie e con i denti. E occorre puntare su uomini affidabili. Sousa. E' un altro dei «sospesi» al dubbio: vado o resto? Paulo è molto bravo, ma la sua resa quest'anno ha ricordato il grafico di un elettrocardiogramma di un cardiopatico. Piace comunque a molte squadre, a cominciare dal Bayern di Monaco. Nel ritiro portoghese, Paulo è stato visto con il volto preoccupato, tipico di chi sta per interrompere un'avventura, quella bianconera. La Juventus cerca un forte difensore per completare il mosaico arretrato e punta sul bavarese Ziege. Trapattoni però non lo mollerà a cuor leggero. Moggi (ieri a Manchester per vedere Germania-Rep. Ceca) tenterà il tecnico lombardo offrendogli Sousa. Il portoghese, però, è legato fino al '97 alla Juve e vuol far rispettare il vincolo. E poi non intende lasciare l'Italia, e tantomeno Torino. Ma si sa che c'è sempre un modo per far cambiare idea... Babayaro. Anche questo è un «sospeso»: si tratta di un nigeriano (difensore di 17 anni) che gioca in Belgio, nell'Anderlecht. Scaduta l'opzione del Parma, si è fatta avanti la Juve. Magari per averlo il prossimo anno. Vedremo. Angelo Caroli