Botte e gol è lo legge della Germania

Travolti i cechi da una brillante squadra tedesca che però deve fare i conti con sei ammonizioni Travolti i cechi da una brillante squadra tedesca che però deve fare i conti con sei ammonizioni Botte e gol, è lo legge della Germania Kohler torna a casa: rotti i legamenti del ginocchio MANCHESTER DAL NOSTRO INVIATO E' della Germania la prima vittoria nell'Europeo, con il 2-0 sulla Repubblica Ceca. Anche questo | può essere un segnale a conforto delle previsioni dei bookmakers: la squadra, che avevamo visto a pezzi otto giorni fa a Stoccarda contro la Francia, si è rimessa in salute e ha mostrato al primo impegno quanto può valere per il volume di gioco, la compattezza e la cattiveria. Picchiano i tedeschi e sempre con l'aria di chi lo considera un elemento naturale del football e della vita, il diritto del più forte. Sono finiti in sei sul taccuino dell'inglese Elleray, arbitro capriccioso come il cielo di Britannia, capace di ammonire per una sciocchezza e di ignorare entrate macellanti, come quelle di Dieter Eilts l'uomo che Vogts ha sistemato in mezzo al centrocampo per ramazzare via gli avversari. Con questo cinismo tuttavia la Germania rischia di trovarsi con troppi squalificati dopo la prossima partita, avendo già perso Kohler che si è rotto i legamenti del ginocchio in un scontro con Kuka ed è tornato a casa. La decimazione potrebbe scattare contro l'Italia al terzo match. Ci sembra l'unica ragione per la quale Sacchi può sorridere dopo aver osservato gli avversari più forti del girone. Ma queste sono indicazioni che superano la prova dominata sui cechi, separati dai cugini slovacchi insieme ai quali vinsero vent'anni fa questa manifestazione, quando invece la Germania era spaccata in due (e Sammer, giudicato il migliore del match da una giuria dell'Uefa, era allora un ragazzino della Ddr). La secessione non funziona. La fredda aggressività dei tedeschi invece sì. In mezz'ora i cechi si sono trovati con il sedere a terra. Un gol di Ziege al 25' e uno di Moeller al 30', stesso tipo di azione personale: affondo sulla sinistra che la difesa boema non ha saputo contrastare. Sia Ziege che l'ex juventino hanno sbilanciato il libero Kladec e hanno tirato nell'angolo alla destra di Kouba, che soprattutto sul secondo gol avrebbe potuto fare di meglio. Uno schema semplice. Troppo semplice perché gli azzurri dell'Arrigo possano provarlo venerdì prossimo a Liverpool, contro questi avversari. Non s'è più sperato che la partita si riaccendesse. Forse se Nedved si fòsse coordinato meglio al 33' sul servizio di Podborski, mirando la porta invece delle poltroncine rosse sullo sfondo, il match avrebbe ripreso a palpitare. Così non è slato, inevitabilmente. Il ritmo però si è mantenuto alto rispetto a quanto abbiamo visto tra gli inglesi e la Svizzera: il clima favorisce i calciatori, se a Londra si soffoca a Manchester si gela. La Germania ha mantenuto il suo assetto classico, il 5-3-2 con i terzini esterni che si sganciano, Ziege ancora più di Reuter e si capisce perché la Juventus, alla ricerca di un cursore a sinistra, voglia comprare il ventiquattrenne del Bayern. Moggi è all'orizzonte. In mezzo al campo Eilts lo Scarparo picchia per Haessler e Moeller; in compenso i due giocano al calcio anche per lui. Moeller è il vero regista. Il centrocampo ceco gli ha lasciato lo spazio per partire in fuga, rendendolo devastante come gli succede quando l'avversario non gli fa capire che dovrebbe star calmo e attento alla salute. Soltanto Bobic (bella però una sua girata al volo al 16', respinta dall'unico prodigio di Kouba) e Kuntz non hanno impressionato. Probabilmente il rientro di Klinsmann dalla squalifica quadrerà il cerchio. Ma finché i centrocampisti vanno in gol anche con questo attacco minore la Germania fa paura. Si è ridimensionato invece il pericolo boemo, alimentato dall'eliminazione in Coppa della Roma per mano dello Slavia Praga, fornitore di questa Nazionale. Nei primi minuti i cechi hanno sfarfalleggiato vivaci, persino intraprendenti con Kuka che gioca in Germania. Da anni non vedevamo una squadra controllare a uomo gli avversari anche a centrocampo. L'attenzione tuttavia non è stata sufficiente. Tra Kadlec, il libero, e Latal che gioca da terzino-mediano destro si creano spazi grandiosi e il centrocampo non ha piedi di uomini geniali, perché pure Nedved si è dimostrato un buon mediano e niente più: quando nella ripresa è entrato Berger per Frydek s'è avuta l'illusione di un miglioramento. Un breve fremito, però. In contropiede la Germania avrebbe potuto colpire ancora. L'Italia lo sappia. Marco Ansaldo GERMANIA [532) KOEPKE 6.5 REUTER 6 KOHLER sv [BABBEL 14' ptl, 6,5 SAMMER 7 HELMER 6.5 2IEGE 7 HAESSLER 6,5 EILTS 6,5 MOELLER 7 BOBIC 6,5 [STRUNZ 20' St] sv KUNTZ 6 [BIERHOFF 37' St] sv All.: VOGTS 7 2 REP.CECA [3 5 2) KOUBA 5,5 SUCHOPAREK 6,5 KADLEC 5 HORNAK 6 LATAL 5 BEJBL 6 FRYDEK 5 [BERGER 1' St] 5,5 NEMEC 6 NEDVED 6,5 POBORSKI 5.5 [DRULAK V St] 5,5 KUKA 6 All.: UHRIN 5,5 0 Il tedesco Andy Moeller, autore del secondo gol della Germania UEFA BUT096 Arbitro: ELLERAY (INGHILTERRA) 5,5 Reti: pt 25' Ziege, 30' Moeller. Ammoniti: Bejbl, Ziege, Nedved. Kuntz, Moeller, Babbei, Kadlec, Drulak, Reuter, Haessler. Spettatori: 35 mila.