«Soldi al parroco in cambio di voti dai fedeli»

Polemica tra liste rivali per 5 milioni promessi da tempo e dati in beneficenza in periodo elettorale Polemica tra liste rivali per 5 milioni promessi da tempo e dati in beneficenza in periodo elettorale «Soldi al parroco in cambio di voti dai fedeli» A Virle il leader dell'opposizione denuncia il sindaco uscente Quando a decidere la vittoria elettorale è un pugno di voti, ogni colpo può rivelarsi vincente. Compreso quello delle denunce. A Virle (consiglio comunale sciolto a febbraio) la formazione di minoranza «Unione Virlese», battuta per appena 13 schede un anno fa, ha denunciato i rivali di «Virle si Rinnova» per voto di scambio: «Denaro alla parrocchia in cambio di voti dai fedeli». Sul fronte opposto altre due denunce, per insulti al fratello del sindaco uscente (da un rivale politico) e per l'aggressione fisica e verbale subita per strada dalla moglie di un candidato (da una attivista della lista avversaria). La vita di Virle (mille abitanti dediti in prevalenza all'agricoltura) è diventata agitatissima venti giorni fa. E nemmeno il voto di ieri spegnerà la polemica, che avrà seguiti in Consiglio comunale. Aveva cominciato, a metà maggio, il leader dell'opposizione, Alberto Garetto, 64 anni, pensionato, in passato sindaco per quasi 10 anni, battuto d'un soffio nella primavera del '95 dalla formazione guidata da Graziano Lardone. Garetto aveva accusato il rivale: «Aveva promesso di dare in beneficenza lo stipendio da sindaco, ma non l'ha fatto. Dove sono finiti i 5 milioni?». Ma nell'omelia domenicale del 26 maggio, don Giuseppe Cocchis, 54 anni, pronuncia una frase solo apparentemente sibillina: «Un grazie di cuore a quel giovane di Virle che ha donato alla parrocchia 5 milioni. Li useremo per i lavori in chiesa». In paese quasi tutti pensa¬ no all'ex sindaco. L'altro ieri, un volantino diffuso dalla Usta «Virle Si Rinnova», conferma che lo stipendio del sindaco è stato consegnato alla parrocchia. .Per Garetto siamo di fronte a un tentativo «palese», di influenzare i parrocchiani: «I voti non vanno comprati così, per giunta dopo avere trattenuto per mesi quel denaro, contro le promesse fatte nella precedente campagna elettorale. Al maresciallo di Pancalieri ho denunciato Lardone e i 12 in lista con lui. Per me è voto di scambio: denaro alla parrocchia contro voti dei fedeli». Il sindaco uscente respinge ogni accusa: «Ho fatto quel che avevo promesso. In questo momento proprio perché si chiudeva un ciclo. Il certificato di deposito è stato consegnato al vicario del vescovo il giorno delle cresime». E spiega an- che che la scelta «obbligata» della rivendicazione nel volantino: «Quelli di Unione Virlese erano stati sfrontati. Visto che il parroco non voleva schierarsi, proteggendo l'identità del donatore, ne hanno approfittato mettendo in giro la voce che quei 5 milioni li avevano regalati loro alla parrocchia. Un mio gesto di grande onestà stava diventando un vanto per i rivali», [a. con.] Da sinistra Graziano Lardone e il leader d'opposizione Alberto Garetto Un volantino conferma «Il dono è stato fatto»

Persone citate: Alberto Garetto, Garetto, Giuseppe Cocchis, Graziano Lardone, Lardone

Luoghi citati: Pancalieri, Virle