ParolaiO di Pierluigi Battista

Società e Cultura ìParolaiO ESSERE... «Si stanno progettando opere grandiose per il Giubileo, ma io vorrei che venisse in programma anche una capillare distribuzione gratuita di preservativi davanti alle chiese. Molte preghiere per il Giubileo e molti preservativi, per favore». Per favore o no, la proposta dello scrittore Luigi Malerba su Io donna non poteva non suscitare la reazione di chi, come Renato Farina sul Giornale, non sa entusiasmarsi più di tanto all'idea di ridurre «il Giubileo a evento contraccettivo» con «il Papa che distribuisce con la destra rosari e con l'altra preservativi». E in effetti non si capisce come una certa propensione al laicismo talmente esasperato da risultare grottesco, unita al desiderio di partecipare a una campagna molto politically correct, abbia potuto ispirare uno scrittore solitamente misurato come Luigi Malerba. Il quale, dopo aver incassato i rimproveri dell'Osservatore Romano, incassa anche l'epigramma di Gaio Fratini sul Giornale: «Preservativi di fruscianti foglie / e deltaplani con movenze d'olmo / Dalla Sposa ideale ottieni il colmo: / che fugga con Malerba ed entri in doglie». Sarebbe il colmo. O NON ESSERE. Che Luigi Malerba abbia indossato i panni del «cattivista», lo si apprende anche da un'intervista che lo scrittore ha rilasciato all'Espresso. Su Baricco, per esempio. Dopo che sul Corriere della Sera Baricco era stato accusato di essere un campione del «doppiopesismo». Dopo che sull'Unità Enrico Deaglio aveva liquidato come una «stronzata» la proposta dell'autore di Seta di propone una nuova traduzione del Giovane Holden. Dopo tutto questo ecco come Malerba risponde alla domanda «cosa pensa dei libri di Baricco'!'»: «Credo che abbia ragione Citati quando dice che i suoi libri sono fatti di niente. Del niente posso pensare tutto, senza bisogno di leggerlo stampato in un libro». Accipicchia. DESTRA... L'Espresso rivela che, durante una riunione dei gruppi parlamentari di Forza Italia, Silvio Berlusconi ha lamentato così la pochezza di gran parte del personale politico del suo gruppo: «Figuratevi che abbiamo persino un consigliere negro!». Una barzelletta venuta male. Rita Levi MontaI glier* I venu Luigi Malerba cini E SINISTRA. Scrivendo al Manifesto per accusare il «quotidiano comunista» di essersi messo al rimorchio di una «generale riconciliazione con l'esistente» attraverso il sostegno eccessivo al governo di Romano Prodi, lo storico Marco Revelli accenna anche all'«odiosità antropologica dei vincitori di ieri, che ci fa apprezzare persino i vincitori di oggi». Proprio così: «odiosità antropologica», globale e totalizzante avversione umana per il 40 per cento dei connazionali. Una barzelletta venuta male. FAGIOLINI AL BURRO. «Massimo Fagioli un guru da celebrare?» titola la Repubblica annunciando un convegno napoletano dedicato all'opera del controverso psicanalista nonché ispiratore del regista Marco Bellocchio. Organizzare un convegno non pare proprio un'attività criminosa da richiedere l'uso della forza pubblica, anche a non avere in alcuna simpatia l'opera di Fagioli. Eppure Repubblica esprime «sorpresa» che alcuni intellettuali, Rita Levi Montalcini e Renato Nicolini, Sergio Givone e Alberto Oliverio, possano soltanto discutere con un uomo il cui apporto non «sembra così determinante nello sviluppo delle teorie psicanalitiche»: «E' legittimo chiedersi: come mai sono coinvolti in un'operazione tanto stravagante?». Il tono appare decisamente intimidatorio. Talmente intimidatorio da indurre l'«addetto stampa prof.ssa Rita Levi Montalcini» Roberto Alatri a una precipitosa smentita sulla partecipazione all'insano convegno della suddetta prof.ssa: «Il premio Nobel per la Medicina non sarà presente alla manifestazione, come già comunicato alla segreteria organizzativa da varie settimane e confermato con telegramma del 3 giugno e con un comunicato stampa del 5 giugno». E la lettera raccomandata del 1° giugno? E il fax del 30 maggio? E l'ingiunzione del 28 maggio? E la diffida del 2 giugno festa della Repubblica? E che sarà mai? NAPOLEONE. Riferisce il Corriere della Sera che il neodirettore del Messaggero Pietro Calabrese si è presentato così ai suoi redattori: «Sarò come Clinton, che è Presidente di tutti gli americani». Proprio come Clinton. Pierluigi Battista staj Luigi Malerba Rita Levi Montalcini