«Così mi ho sedotto lo Bordot»

«Così mi ho sedotto lo Bordo!» L'ex playboy si confessa in un libro: dopo Brigitte, l'inferno della coca e degli usurai «Così mi ho sedotto lo Bordo!» Gigi Rizzi racconta la sua mitica estate '68 MILANO. «Fu tutto spontaneo, immediato. L'uscita in motoscafo dalla baia, le acrobazie con gli sci, il bagno al largo nel primo pomeriggio. E in questo pomeriggio caldo, con il sale appiccicato sulla pelle, ricordo una mano che sfiora il mio piede, gli occhi di Brigitte dentro ai miei e una camera da letto». Brigitte era la mitica Brigitte Bardot e il piede era quello di Gigi Rizzi, uno dei playboy italiani che spopolavano sulla Costa Azzurra, fine Anni 60. Era il 1968 e la sua impresa - «conquistare» la Mandrague di BB - fece il giro del mondo. Ora rivive nel libro autobiografico che uscirà dopodomani per Rizzoli: «Ho ammazzato Gigi Rizzi». «Io non so perché accadde - scrive -, perché questa donna di 34 anni, simbolo della femminilità e della seduzione, che aveva tutto e poteva permettersi tutto, cominciò a chia¬ marmi "mon amour"». Racconta: «Sì, a Saint-Tropez ero conosciuto, avevo avuto storie importanti, sapevo di essere brillante e di piacere, ma lei era un marziano, un extraterrestre per dei comuni mortati. Brigitte era esclusiva, unica. Una diva, un sex symbol. Cenammo insieme quella sera. Una Rolls passò al mio albergo a ritirare gli abiti di ricambio. Il giorno dopo c'era già una mia foto su Nice-Matin. Titolo: "Nuovo amore per la Bardot"». Quell'incontro lo segnò per sempre. «Dopo BB, Gigi cominciò a provare l'impossibilità di essere normale», racconta Gian Giacomo Schiavi, il giornali- J sta del Corriere della Sera che ha raccolto come in una seduta psicoanalitica le memorie di una vita eccezionale: l'ascesa in paradiso - i due mesi con BB - e la progressiva discesa all'inferno della cocaina e degli usurai. Poi la «fuga» in Argentina, e la rinascita. La notte è di quelle che non si dimenticano. Era il 23 giugno 1968 e Rizzi celebrava il compleanno. Arrivò in uno dei locali «in» di SaintTropez, il «Papagayo», e - racconta «nel buio della sala una luce illuminò Brigitte Bardot e il suo gruppo. Arrivò un invito: se ti piace lo sci d'acqua, domattina vieni a fare colazione alla Mandrague, c'è una baia con un mare splendido». Cominciò così. I famosi occhi di Rizzi avevano colpito. Fu un'estate massacrante. «Brigitte dormiva due ore al giorno ed era sempre in perfetta forma. Io tenevo un ritmo forsennato e ogni tanto dovevo chiedevo aiuto a quella polvere bianca che avevo cominciato ad annusare anni prima. Cocaina, vodka, whisky, champagne, gin tonic e negroni, il mio fisico reggeva tutto. Brigitte no, lei era igienista, ecologista, quasi vegetariana. Una bomba erotica con furori salutisti. Una sera mi disse: topino, lascia stare quella robaccia, che bisogno hai di distruggerti?», [r. cri.] avvertito i soccorso la ata mentre dici hanno er tenerla a ferita onsiderati sione, si è epilettica o di Maglie dopo la di ogrammata azza è stata ale di Casa o riscontra a quello di ie di esami alite virale sue condi Floriana ambulanza cce, nel re p|§j immediato. L'uscita in motoscafo dalla baia, le acrobazie con gli sci, il bagno al largo nel primo pomeriggio. E in questo pomeriggio caldo, con il sale appiccicato sulla pelle, ricordo una mano che sfiora il mio piede, gli occhi di Brigitte dentro ai miei e una camera da letto». Brigitte era la mitica Brigitte Bardot e il piede era quello di Gigi Rizzi, uno dei playboy italiani che spopolavano sulla Costa Azzurra, fine Anni 60. Era il 1968 e la sua impresa - «conquistare» la Mandrague di BB - fece il giro del mondo. Ora rivive nel libro autobiografico che uscirà dopodomani per Rizzoli: «Ho ammazzato Gigi Rizzi». «Io non so perché accadde - scrive -, perché questa donna di 34 anni, simbolo della femminilità e della seduzione, che aveva tutto e poteva permettersi tutto, cominciò a chia¬ «Sì, a Saint-Tropez ero conosciuto, avevo avuto storie importanti, sapevo di essere brillante e di piacere, ma lei era un marziano, un extraterrestre per dei comuni mortati. Brigitte era esclusiva, unica. Una diva, un sex symbol. Cenammo insieme quella sera. Una Rolls passò al mio albergo a ritirare gli abiti di ricambio. Il giorno dopo c'era già una mia foto su Nice-Matin. Titolo: "Nuovo amore per la Bardot"». Quell'incontro lo segnò per sempre. «Dopo BB, Gigi cominciò a provare l'impossibilità di essere normale», racconta Gian Giacomo Schiavi, il giornali- J sta del Corriere della Sera che ha raccolto come in una seduta psicoanalitica le memorie paradiso - i due mesi con BB - e la progressiva discesa all'inferno della cocaina e degli usurai. Poi la «fuga» in Argentina, e la rinascita. La notte è di quelle che non si dimenticano. Era il 23 giugno 1968 e Rizzi celebrava il compleanno. Arrivò in uno dei locali «in» di SaintTropez, il «Papagayo», e - racconta «nel buio della sala una luce illuminò Brigitte Bardot e il suo gruppo. Arrivò un invito: se ti piace lo sci d'acqua, domattina vieni a fare baia con un mare splendidminciò così. I famosdi Rizzi avevano colpFu un'estate massa«Brigitte dormiva dugiorno ed era semprefetta forma. Io tenevomo forsennato e ogndovevo chiedevo aquella polvere bianavevo cominciato adsare anni prima. Cvodka, whisky, chamgin tonic e negroni, il mireggeva tutto. Brigitte noigienista, ecologista, quatariana. Una bomba erotfurori salutisti. Una serase: topino, lascia stare qubaccia, che bisogno haistruggerti?», Accanto: il playboy Gigi Rizzi. Sotto: Brigitte Bardot

Luoghi citati: Argentina, Maglie, Milano