SE LO STATO SI RITIRA di Luciano Gallino

SE LO STATO SI RITIRA SE LO STATO SI RITIRA LE città rischiano di diventare ingovernabili? Non sono soltanto i segnali di tensione sociale che ormai provengono quasi ogni giorno da città piccole e grandi - oggi da Torino e da Milano, come ieri da Ostia e l'altro ieri da Genova - a sollecitare questa domanda. Sono anche, per metterla in positivo, le decine di migliaia di miliardi che ci vorrebbero al fine di ricostruire Roma (parola di sindaco), riqualificare il tessuto dell'intera area metropolitana di Napoli, recuperare il centro storico di Genova ma anche allontanare le bombe ecologiche che cadono su di essa, e magari evitare che Venezia sprofondi tra un deficit di abitanti e un eccesso di turisti e di inquinamento. Per non parlare dei segnali analoghi che arrivano da tante altre città d'Europa. Dovunque le città sembrano confrontare i loro amministratori con problemi ben più grandi di loro. Che cosa è andato storto? Si può provare a distinguere tra una fisiologia e una patologia degli attuali processi urbani, premesso che nemmeno la prima offre motivi per stare tranquilli. All'epoca della mondializzazione, ogni città è più che mai un microcosmo in cui si riflette lo stato del mondo. Movimenti migratori senza precedenti; fuga spasmodica Luciano Gallino CONTINUA A PAG. 4 PRIMA COLONNA

Luoghi citati: Europa, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino, Venezia