Come sono virtuosi i pirati informatici di Lietta Tornabuoni
«Hackers», thriller giovanile e mitizzante PRIME CINEMA «Hackers», thriller giovanile e mitizzante Come sono virtuosi i pirati informatici GLI Hackers sono i pirati informatici che s'introducono nei sistemi computerizzati altrui per rubare informazioni o soldi, per divertimento, per paralizzarli infettandoli con virus, per curiosità, per beffa, per comodità: nella cronaca internazionale e anche italiana, l'elenco degli Hackers è già lungo, le loro imprese sono già malfamate. Il thriller giovanile mitizzante, pur sostenendo che «non c'è il bene e il male, c'è solo varietà o monotonia», oppone Hackers cattivi e buoni: un maestro di sabotaggio informatico al servizio d'una grande azienda, ideatore d'un bieco complotto industriale; una banda di computer-ragazzi geniali che hanno il potere sulla punta delle dita, colpevolizzati dal colpevole, alla fine vittoriosi. I computer-film rappresentano di solito un problema: non è facile animare storie di gente sempre seduta davanti a schermi sui quali appaiono segni perlopiù incomprensibili, sempre intenta a diteggiare su una tastiera. «Hackers» di Iain Softley ci prova visualmente e sociologicamente. Con l'aiuto di Andrzej Sekula, il polacco direttore della fotografia di «Pulp Fiction», con l'accompagnamento d'una musica di percussioni forte e ossessiva, l'avventura informatica si esprime in velocità, lampi, sprazzi, tunnel luminosi, fasci di luci filanti e palpitanti, serpentelli di neon bianco, nebulose di cifre, cumuli di fogli, cattedrali colorate di fili elettrici, grattacieli di lastre di plastica fittamente coperte di scritte, fuochi artificiali. Nell'analisi d'ambiente, i ragazzi Hackers si muovono su Rollerblade o Skate Board, si sfidano ai videogames, si vestono da eroi di fumetti fantascientifici, frequentano discoteche computerizzate, credono nella solidarietà e insieme nella competizione, amano gli amici e la mamma, scelgono pseudonimi vanagloriosi, ironici o merceologici (Zero Cool, Acid Bum, Nikon oppure Cereal Killer il sui suono è simile a quello di Serial Killer), s'insuperbiscono della propria abilità. Nella coppia protagonista, lui già a otto anni aveva mandato in tilt 1570 computer di Wall Street, creando un caos finanziario mondiale. Lei ha le unghie laccate di verdazzurro, porta un anello al pollice e un salvadito d'argento, ha saldi principi («I body attillati sono un privilegio, non un diritto»). I loro «amici di computer» appartengono a molte etnie, praticano ogni forma d'anarchismo e darebbero tutto pur di sentirsi dire: «Sei forte, sei nell'elite». Lietta Tornabuoni HACKERS di Iain Softley con Johnny Lee Miller Angelina Jolie, Jesse Bradford Matthew Lillard, Lorraine Bracco Thriller Usa, 1995. Cinema Cristallo di Torino; Mignon di Milano; New York, Rouge et Nolr di Roma Da sinistra Penti Jillette Lorraine Bracco e Fisher Stevens in una scena di «Hackers»
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