«Ecco perché non accorsi al capezzale di federico»

DEEP PURPLE Mastroianni a Rimini, primo amarcord per Fellini «Ecco perché non accorsi al capexzale di federico» RIMINI. Qualcuno lo attendeva davanti alla tomba di Federico Fellini e Giulietta Masina, ma Marcello Mastroianni, provato dal caldo, dal viaggio e da un piccolo malore che lo ha colpito venerdì pomeriggio, non ha visitato il monumento funebre realizzato da Arnaldo Pomodoro. «Quando Federico si sentì male - avrebbe confidato più tardi -, nell'agosto del '93, evitai di correre all'ospedale di Rimini. Mi vergognai per la grande confusione che si era creata: paparazzi, attori, gli amici dell'ultim'ora. C'era chi mi rimproverava, ma come, tu sei l'amico, l'alter-ego... Rispondevo senza remore: cosa potrà mai raccontare un attore?». Platea in piedi per un'interminabile ovazione: è un'occasione particolare l'inaugurazione dell'associazione riminese dedicata a Federico Fellini. Proprio per questo Mastroianni accetta di parlare del grande regista: «Certo, mi voleva bene. Lo voleva a tutti. Un esempio? Un giorno mentre stava lavorando al copione del "Viaggio di Mastorna" mi spiegò che il protagonista potevo essere solo io, visto che Mastorna stava per Mastroianni che ritorna. Era una balla, ma non importava. Era un modo tutto suo per dimostrare affetto». Poi altri ricordi: dai copioni che non esistevano mai alla «Dolce vita» che «mi sarebbe piaciuto fosse diventata come un serial da 50 puntate». Infine l'applauso finale, incontenibile: «E' proprio vero sorride Mastroianni - che gli attori sono delle puttane. Prima di me hanno parlato dei grandi e voi applaudite queste quattro sciocchezze». Tra i grandi Enzo Biagi, Sergio Zavoli, Tonino Guerra e Tullio Kezich. [1.1.] L'attore Marcello Mastroianni ieri a Rimini per l'omaggio a Federico Fellini

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