La notte è dolce immersi nella natura
Qui c'era una volta una pizzeria L'ALBERGO La notte è dolce immersi nella natura AVE Maria piena di grazia, il Signore è con te...». Man mano che l'auto si avvicina, la voce del parroco si sparge nella campagna attorno: voi, con i finestrini dell'auto aperti nel caldo dei campi di grano, la sentite sempre più netta. La gente dei paesi è attorno alla secolare chiesetta di mattoni, per i Fioretti del mese di maggio. I pensionati dei paesi vicini stanno per arrivare, sono poco più in là: sono giunti in bicicletta e ora sostano all'ombra, sul breve ponticello che scavalca la roggia ranosa. Al di là di quell'imponente cancello di ferro, oltre il viale di cipressi tagliati a tronco di cono, vi aspetta con la sua stupefacente e singolare bellezza la Locanda Solarola... Tenetevi per voi questo indirizzo prezioso: non datelo a nessuno. Vi suggerisco nell'orecchio, in gran segreto, la strada per arrivarci. Uscite dall'autostrada per il mare a metà tra Bologna e Imola, al nuovo casello di Castel San Pietro, e poi piegate a destra verso Medicina e andate sempre diritto, ignorando i cartelli per Castel Guelfo. Fate esattamente 4 chilometri e 900 metri dal pedaggio, sempre diritti, e poi lasciate la via San Carlo che state percorrendo e, seguendo un piccolo cartello, svoltate a destra imboccando via San Paolo. In cima, davanti a un'edicoletta sacra dove la strada sbocca a T, girate a destra: ecco tra poco, sulla vostra sinistra, la chiesetta di Santa Croce e, poco oltre, il viale dei cipressi e la vostra meta. La Locanda Solarola non è, per ora, un vero e proprio albergo: Antonella Scardovi manda avanti la sua piccola azienda agricola, con qualche coltivazione tutto intorno, sulle orme del nonno... Da poco, però, la trasformazione, anche con l'aiuto del marito architetto (e docente all'Università di Urbino), che ha fatto di questo sconosciuto angolo di provincia di Bologna (ma ai limiti con Imola e la Romagna, quindi) un luogo di incanto. La serra che dà le grandi verdure per il ristorante, i campi a orzo, a grano, i pioppi e i ciliegi, i noci, le more di rovo, i vasi di terracotta per piante e cascate di gerani, un prato tenuto con tutto l'amore del mondo ai bordi della stradella di ghiaia che avrete percorso nel silenzio e, laggiù, la piscina con il barbecue accanto: quella che era la casa di campagna è diventato un luogo di delizie per un ristretto numero di persone. Ma non pensate a un ambiente distaccato, formale: con tutti i suoi difetti, dovuti alla giovane gestione e al fatto di essere nati da poco alla professione di albergatori, questo è un posto assolutamente da non perdere. Dovete venirci per forza, magari non da soli. Nella iniziale casetta a due piani, sulla destra, troverete a piano terra il minuscolo ricevimento poi U ristorante (occhio: Bruno Barbieri ha mandato avanti le cucine del Trigabolo di Argenta: pur con la limitatezza di un unico menu, solo a degustazione, oggi qui si mangia già assai bene); sopra ci sono 3 camere e un appartamento. In ogni angolo, ninnoli, soprammobili, pezzi di artigianato prezioso di oggi che si uniscono alle cose dell'antiquariato, a vecchie foto di famiglia o comunque ben datate che danno un tocco di romantico, di intimo, di caldo. C'è un mare di co- se alla Gozzano, alla... Signora Felicita, ma nessun sovraccarico, nessun cattivo gusto... Dall'altra parte del giardino, unito da un camminamento a lastroni, il secondo corpo, più recente, con altre 8 camerette immerse nel silenzio. Anzi, di rumori ce c'è uno solo, intenso: il cinguettio degli uccelli e il chiucchiare di cuculi e tortore... se vi danno fastidio... Gli errori ci sono: l'impiegata si deve dare da fare come può a portare parte del vostro bagaglio, se dormite due notti le lenzuola non vi vengono sostituite (accidenti!), manca il phon e il cartellino dei prezzi, non c'è proporzione tra la spesa di una camera per un singolo e quella di una coppia... ma le camere hanno il nome (e perfino il profumo) dei fiori che sono stampati nella tappezzeria, angoli di lettura, sala biliardo, divani poltrone abat-jour inducono al riposo e alla tranquillità; la prima colazione, poi, è un suntuoso, paradisiaco inno alla gola. Che volete di più dalla vita? Provato il 30 maggio 1996 Qui c'era una volta una pizzeria Oggi si assaggiano grandi piatti e vini magistrali Le camere hanno il nome e perfino l'odore dei fiori che sono stampati sulla tappezzeria HOTEL IO CAM DA SOLAROLA INDIRIZZO Castel Guelfo di Bologna (Bologna) - Via Santa Croce 5 TELEFONO (0542) 670.102 670.089 FAX (0542) 670.222 CATEGORIA Azienda agricola PREZZI (IVA 10% esclusa) SINGOLA 200.000 DOPPIA 240.000 PICCOLA COLAZIONE INCLUSA
Persone citate: Antonella Scardovi, Bruno Barbieri, Signora Felicita
Luoghi citati: Argenta, Bologna, Castel Guelfo Di Bologna, Imola, Romagna
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