Travet in carriera e voraci mogli i tentacoli dell altro Stato

Società e Cultura «Gli impiegati» di Balzac sono ancora tra noi: come difenderci? Travet in carriera e voraci mogli i tentacoli dell' altro Stato LI impiegati sono «un po' cretini di natura» o «a rincretinirli è il mestiere che fanno»? L'ingiusto quesito se lo poneva provocatoriamente Balzac nella Commedia umana, dove mise in scena i mammiphères àplumes, convinto che la società trasforma l'uomo in tante specie quante ce ne sono in zoologia. Ma Gli impiegati, dove la Burocrazia appare «un potere gigantesco azionato da nani (che) ostacola la prosperità del Paese», dispiacque a molti e rimase, a torto, uno dei testi balzachiani più misconosciuti. Il quale, però, torna attuale in tempi di incarichi, nomine, discussioni sulla riforma amministrativa. Edito da Garzanti, sarà in libreria a fine mese, con una lunga prefazione in cui l'autore si mette a nudo tra Stato e cultura, editoria e fisco. Ambientato tra lo squallore di un grande ministero, lo sfarzo più o meno fittizio di salotti dove tra mille intrallazzi agiscono pure le mogli, e i miserabili interni familiari dei paria costretti al doppio lavoro per campare, questo studio di costume, tanto feroce nel denunciare la «piaga» deU'amministrazione quanto drastico nel proporre il rimedio, insieme alla macchina dello Stato analizza una società in crisi. Dipinge gli alti burocrati asserviti alle ragioni della politica, i funzionari di valore scalzati dai mediocri, i portaborse ambiziosi, i travet ridotti a larve o dediti allo spionaggio e alla delazione, gli uscieri servili, gli avventizi vanesi ma di rango con fulminanti carriere e i giovani senza mezzi condannati a un perpetuo tirocinio. Balzac toccava un argomento scottante: la solida Burocrazia voluta da Napo leone cominciava a sgranarsi, presa d'assalto da clientelismo e corruzione derivanti dalla crescente politicizzazione del regime parlamentare inaugurato dalla monarchia di Louis Phihppe. E lo spunto migliore non poteva che essere l'eterno quesito: «A qui la place?»: A chi andrà il posto di capodivisione, all'onesto e intelligente Rabourdin o all'imbecille Baudoyer? Il primo, padre di famiglia provato da un bilancio familiare che non quadra mai, pur mortificato sul lavoro da mille contrarietà, nutre ab bastanza fiducia in sé per lavorare in segreto a un progetto di riforma dell'Amministrazione che - pensa dovrebbe valergli l'avanzamento di carriera. Più che per amor proprio lo desidera per soddisfare le ambizioni di Célestine, moglie tanto bella e piena di talento quanto immedesimata nel ruolo della donna superiore, avida di riuscita. L'altro, «di una nullità flaccida... meticoloso, pedante», ha dalla sua una rete di parentele e amicizie influenti grazie a Elisabeth, moglie casalinga e bigotta, apparentemente sottomessa ma di fatto abilissima stratega. Attorno a queste due coppie ruotano intrighi che hanno per arbitro il segretario generale del Ministero. Invaghito di Mme Rabourdin, che pur di vincere la partita non esita ad attizzarne le voghe, il faccendiere è abbastanza furbo da intuirne le vere intenzioni ma sarebbe disposto a favorirla se quella borghesotta di Mme Baudoyer, che può contare su prelati e usurai, non avesse messo a segno un gran bel colpo. Il romanzo si snoda attorno a un altro interrogativo. Per la carriera del marito, quanto conta una moglie? E quali sono gli attributi di una donna superiore che voglia concorrere al successo? Vincono potere del denaro e nullità. La femme supérieure era il titolo nella prima versione del 1838, in cui l'autore rimandava a nuova data il ritratto a tutto tondo della donna superiore. Nell'edizione del 1844 tuttavia prevalsero le studio sociale e il malcostume amministrativo. Balzac avanzava proposte. Nel piano di Rabourdin invocava rimpasto e tagli del personale, soppressione delle pensioni, salari doppi e incentivi per meriti. E, poi, riduzione dei Ministeri, riforma delle finanze limitando l'imposta ai beni di consumo e non alla proprietà, affidamento dei dipartimenti a cittadini abbienti di specchiata onestà in cambio di un'onorificenza. Quanto alla superiorità delle donne, criticava due comportamenti femminili che riteneva entrambi socialmente negativi. Paola Decina Lombardi derci? ogli astrlg A destra, l'impiegato in un disegno di Vannini. Qui sopra: Honoré de Balzac

Persone citate: Balzac, Garzanti, Louis Phihppe, Napo, Paola Decina Lombardi, Vannini