L'ora di disoccupazione per gli studenti tedeschi di Emanuele Novazio

INSEDIAMENTO DEGLI STATI GENERALI DEL PIEMONTE Proposta del sindacato: studino la crisi sociale L'ora di disoccupazione per gli studenti tedeschi BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Anche la disoccupazione deve diventare materia di studio, chiedono i sindacati tedeschi; anche lo stato sociale e la sua crisi devono entrare nelle scuole. A lanciare la proposta sono il leader del «Gew» - il sindacato degli insegnanti - Dieter Wunder, e un alto esponente dell'«JG Metall» - il maggiore sindacato di categoria in Europa, con tre milioni di aderenti Willi Bleicher. Dietro la motivazione di una richiesta senza precedenti c'è la nuova situazione sociale della Germania: il rivolgimento - a tratti doloroso e certamente conflittuale - in atto in un Paese che ha raggiunto un livello dì disoccupazione record nel secondo dopoguerra (oltre quattro milioni di senza lavoro, un indice da mesi vicino all'undici per cento), e che soprattutto sperimenta, con una intensità inedita non soltanto per chi va ancora a scuola, la perturbazione di un modello al quale si è sempre affidata la salute economica - e sociale - della Repubblica Federale. E' certo partendo dall'attenta considerazione di questa crisi che le organizzazioni dei lavoratori hanno lanciato una proposta che farà molto discutere, e che non mancherà di sollevare quesiti e polemiche, nel momento in cui la Germania si interroga sul ruolo del sindacato nella nuova situazione di conflitto, di rottura del «consenso». La prima perplessità che subito è stata sollevata è se la scuola non rischierà di diventare, in questo modo, una «succursale sindacale»: una camera di risonanza per tematiche che riguardano, prima di tutto, il mondo del lavoro e architetture sociali più vaste, generali. Se non ci saranno, dunque, «invasioni di campo» e di competenze. La risposta delle organizzazioni sindacali è che il lavoro - o la disoccupazione - riguarderanno presto chi oggi va ancora a scuola. E che vale la pena di preparare in modo critico i giovani, dunque, a un inserimento e a un incontro che presenteranno comunque difficoltà, asprezze, disagi. Ma dietro la richiesta avanzata dall'«IG Metall» e dalla «Gew», si intravede anche l'offensiva di un sindacato al bivio: messo a confronto con un panorama sociale burrascoso (ancora ieri Dieter Schulte, il leader della Confederazione «DGB», che raggruppa le principali organizzazioni di categoria, minacciava una «estate calda» per protestare contro l'austerità decisa dal governo). E aggredito - contemporaneamente - da una crisi di identità e di consenso che si traduce in una emorragia di iscritti e in ima pericolosa perdita di immagine. Paradossalmente, recuperare credito e ritrovare udienza sono obiettivi cruciali, per le organizzazioni tedesche dei lavoratori, proprio nel momento in cui il mitico «consenso» è lacerato dalle svolte in atto, dalla revisione di uno stato sociale insostenibile nei costi, dalla ristrutturazione di relazioni sociali alle quali la Germania fa risalire il suo benessere. Proprio nel momento in cui il ruolo del sindacato assume, dunque, una rilevanza inedita. «Entrare nelle scuole», allargare ai giovani la riflessione su temi sociali, sul mondo del lavoro e le sue contraddizioni, diventa in questo contesto una garanzia di visibilità quanto mai attraente. Sarà interessante, naturalmente, osservare le reazioni dei dodici milioni di studenti tedeschi alla proposta di Dieter Wunder e Willie Bleicher. Sarà interessante analizzare quanto valori come «solidarietà» e «giustizia sociale» - ai quali fanno riferimento nella loro richiesta i due sindacalisti - saranno accettati quali riferimenti e termini di confronto. Le premesse ci sono: la scuola, in Germania, prevede anche incontri e «scambi» con il mondo del lavoro: periodi di apprendistato prima che il ciclo superiore finisca, per esempio. Ma per un numero crescente di giovani - non soltanto all'Est, anche nelle più floride regioni occidentali - l'esperienza abituale è l'attesa di un posto che non c'è, o che comunque si allontana. Emanuele Novazio

Persone citate: Dieter Schulte, Dieter Wunder, Sarà, Willi Bleicher, Willie Bleicher

Luoghi citati: Europa, Germania