«Eltsin i conti non tornano»

sa ] Monito dagli Usa: basta sciali elettorali In pericolo gli accordi con il Fondo monetario. Nei sondaggi è il caos «Eltsin, i conti non tornano» Monito dagli Usa: basta sciali elettorali MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Le troppo generose spese statali di Boris Eltsin per vincere le elezioni rischiano di far saltare il programma concordato dalla Russia con il Fondo Monetario Internazionale. Alle preoccupazioni che da più parti si levano in Russia per la sterminata serie di decreti presidenziali che aumentano le pensioni, i sussidi alle famiglie numerose, il pagamento dei salari arretrati, si è aggiunta ieri una gola profonda del dipartimento di Stato Usa che ha confidato ieri alla France Presse i suoi dubbi ufficiosi sul modo come verrà «compensata la massa monetaria che viene creata giorno dopo giorno». Preoccupazione duplice, perché con un altro decreto presidenziale (ma appoggiato dalla Duma) l'indipendenza della Banca Centrale Russa è stata di fatto cancellata nei giorni scorsi, imponendole di consegnare nelle casse del governo, cioè a disposizione del bilancio dello Stato, una parte cospicua dei suoi profitti, cioè delle riserve valutarie che sono indispensabili per garantire la caduta frenata del rublo rispetto al dollaro. Cinque trilioni di rubli dovrebbero passare dalle casse della banca a quelle del governo entro lunedì mattina, per coprire i buchi che - ha ammesso il portavoce di Eltsin, Medvedev - «si sono creati nei bilanci regionali, per il pagamento dei salari agl'insegnanti e per pagare le commesse all'industria militare» (leggi la guerra di Cecenia). Alla decisione del governo aveva cercato di opporsi il vice-presidente della Banca Centrale, Serghei Aleksashenko. «Comunque non copriremo i buchi - aveva detto in Parlamento - e in ogni caso questi soldi fisicamente non esistono e bisognerà stamparli». I comunisti - che in commissione, avevano duramente condannato la decisione di Eltsin - hanno poi finito per votarla in aula, temendo di essere additati al pubblico come coloro che si oppongono al pagamento dei salari arretrati. I conti si dovranno fare dopo il 16 giugno, quando la kermesse elettorale sarà finita. E di questo, appunto, si preoccupano i circoli finanziari internazionali che hanno concesso a Eltsin l'ultimo prestito record di oltre 9 miliardi di dollari, a patto che non li gettasse al vento. Intanto a Mosca continua la guerra dei sondaggi e delle previsioni. L'ultimo è stato fatto dall'Istituto di Ricerche Sociali Comparate su commissione della Cnn e di Moscow Times: da esso risulterebbe che Eltsin è al 34,5%, in crescita, contro il 15,9% delle intenzioni di voto - in calo - per Ziuganov. Gli incerti sarebbero il 18% circa. Gli altri tutti distanziati. L'Istituto di Betaneli ritiene invece che i due avversari maggiori siano ancora testa a testa. Javlinskij, richiesto di fare una valutazione sulla situazione al secondo turno ha risposto, testualmente: «Non sono certo che un secondo turno ci sarà». Tra le prognosi individuah c'è quella del campione del mondo di scacchi Garry Kasparov il quale, parlando ieri con i giornalisti, ha espresso la certezza nella vittoria di Eltsin al secondo turno con il 55% dei voti, contro il 45% per Ziuganov. E non si può tacere la previsione di Ziuganov stesso. Il quale, parlando nello stadio principale della capitale per l'hockey su ghiaccio, di fronte a 8000 spettatori paganti, delegati del Fronte Patriottico che lo sostiene, ha affermato addirittura che Eltsin «avrà dei problemi a raggiungere il secondo posto (al primo turno, ndr) perché, secondo i nostri dati, sta ancora lottando per superare sia Zhirinovskij che Javlinskij». Se Ziuganov parla prò domo sua, la sociologa Olga Kryshtanovskaja dell'Istituto dell'Accade¬ mia delle Scienze, ritiene che Boris Eltsin potrebbe vincere addirittura al primo turno. Ma tutto è ancora aperto. «I due hanno chances pressoché uguali a una settimana dal voto - sostiene la Kryshtanovskaja - ma la dinamica di Eltsin è in crescita mentre Ziuganov sembra avere esaurito le sue possibilità, cioè è fermo». Valutazione che i comunisti pare tengano in conto. Ieri sugli spalti dello stadio Luzhniki si potevano notare numerosi giovani con magliette bianche su cui era stampata la scritta: «I giovani con Ziuganov». Si apre la caccia all'elettorato incerto, ai misteriosi giovani, sul cui voto nessuno può scommettere un rublo bucato. Giuliette Chiesa sa ]

Luoghi citati: Cecenia, Mosca, Russia, Usa