La Gialappa's migra su Raitre di Luca Dondoni

La Gialappa's migra su Raitre La band parla del futuro: i tempi cambiano La Gialappa's migra su Raitre MILANO. «Siamo pronti per emigrare dalle reti Mediaset alla Rai». Marco Santin, che con Carlo Taranto e Giorgio Gherarducci forma la Gialappa's Band, non fa molti misteri sul futuro del gruppo e neanche si nasconde dietro frasi di convenienza. Il contratto con Italia 1 è scaduto e le richieste da parte dei dirigenti di varie televisioni, private e no, ma soprattutto dai dirigenti Raitre, per assicurarsi le battute del trio milanese, stanno piovendo a raffica. Inoltre, dopo la dichiarazione di Antonio Ricci: «Se me ne andassi da "Striscia" quelli della Gialappa's potrebbero essere gli unici candidati alla successione», le quotazioni sono alle stelle. L'unico a non amare il trio capace di far diventare «Mai dire gol» un programma cult è Teocoli. Però Marco Santin non ne vuole discutere. «Di Teocoli non parlo. Lui fa dichiarazioni a destra e a manca ma non ci interessano. Non gli abbiamo mai risposto, non sono vere le dichiarazioni apparse su alcuni quotidiani. Siamo troppo impegnati ad organizzare il nostro futuro per rispondere a certe battute». Ma il futuro della Gialappa's è già iniziato e proprio da oggi alle 16, con la prima partita degli europei di calcio '96, Santin, Gherarducci e Taranto trasmetteranno le loro radiocronache demenzial-chic dai microfoni di Radio Deejay Network. Il titolo del programma è «Quasi Europei» e saranno ben quattordici le partite che i tre seguiranno minuto per minuto con una coda anche nei quarti di finale dalle 16 alle 19,30. Ancora una volta vale il motto che la Gialappa's coniò ai tempi degli esordi nel 1987 a Radio Popolare: «Abbassate il volume della tv e alzate quello della radio». A Radio Deejay però non ci saranno solo i tre commentatori. Come è ormai d'uso nelle trasmissioni divenute famose in tv è tutto un gruppo più o meno noto a fare la forza del programma. «Ci saranno comici e personaggi veri - dice Santin - e per la prima puntata di questo pomeriggio avremo in studio Marco Paganin, difensore dell'Inter, che ha fatto uno stage con Sacchi ma non è stato convocato a Londra. La prima partita sarà Inghilterra-Sviz zera e non poteva mancare il nostro pazzo e simpaticissimo maestro di inglese Mr. Flanagan. Verranno anche a trovarci Simona Ventura, Claudio Lippi, Aldo, Giovanni e Giacomo, e tutti quelli di "Mai dire gol"». Italia 1 ha sempre difeso le vostre chiacchierate in controtendenza rispetto ai vertici della rete. Se ve ne andate significa che non volete avere più niente a che fare con il Biscione? «Non è così. Semplicemente siamo convinti che è interessante e stimolante cambiare, pur conservando l'intenzione di riempire la seconda serata del lunedì e la pillola postcampionato della domenica sera». Magari all'interno della «Domenica sportiva» di Raitre. «Magari all'interno della Domenica sportiva». E' definitivo? «Nulla è definitivo e comunque non mi nascondo dietro ad un dito. La Rai tiene molto alla Gialappa's Band e noi teniamo molto alla confezione di un programma che ci permetta di fare a modo nostro». A proposito di Raitre, si parla da tempo di un vostro programma con la Dandini. «Serena è un'amica e abbiamo lavorato insieme l'anno scorso. E' una ragazza con molte idee e ci piace poter discutere con lei di televisione. Ha sempre dimostrato di essere molto brava nel far vincere un certo modo di fare tv». Un modo che ora le forze politiche al potere potrebbero favorire. «Forse. Ma non parlerei di sinistra o di destra. Le idee sono poche e in questi ultimi anni si è assistito ad un appiattimento. Siamo convinti che tuttavia in Rai ci siano dei cervelli parcheggiati o in stand-by ai quali si dovrebbe dare la possibilità di lavorare». Ma Locatelli, quando dovette decidere se firmare un contratto con voi o con Chiambretti, scelse lui. «I tempi cambiano, le mode pas sano...». Antonio Ricci ha fatto una dichiarazione d'amore quando ha parlato di voi come possibili successori nella gestione di «Striscia la notizia». Potrebbe essere uno dei motivi che vi farebbe rima nere in Mediaset? «Ringraziamo Antonio per la testimonianza di stima, ma ci sia mo resi conto che già con "Mai dire gol" (programma settimanale) abbiamo sudato sangue. Gli sforzi per fare un programma quotidiano devono essere imma ni e non so se ce la potremmo fare. Ricci, grazie, ma è prematuro». Luca Dondoni «Striscia la notizia? No, troppa fatica» ci I tre magnifici della Gialappa's «E' sempre utile cambiare»

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