Putrucco manette per il crack di R. M.

Milano, l'ex vicepresidente della Confìndustria accusato di concorso in bancarotta è agli arresti domiciliari Milano, l'ex vicepresidente della Confìndustria accusato di concorso in bancarotta è agli arresti domiciliari Putrutco, manette per il crack Un buco di500 miliardi nella sua società MILANO. Concorso in bancarotta fraudolenta e falso in bilancio. Queste le accuse contestate a Carlo Patrucco, ex vicepresidente della Confìndustria, che da ieri è agli arresti domicialiari. Identico provvedimento è stato emesso anche nei confronti di Roberto Pesaro, Luigi Regis Milano e Manfredi Lefebvre d'Ovidio; un quinto ordine di custodia cautelare non è stato eseguito perché il destinatario Giorgio Scelsi, ex amministratore del Casinò di Saint Vincent, vive in Svizzera. Le accuse si riferiscono al crack della Unipar (Unione Nazionale di partecipazioni), dichiarata fallita nel '93. Patrucco ne era il presidente (carica assunta nel 1988), Lefebvre d'Ovidio e Regis Milano i vice, Pesaro il consigliere delegato. Scelsi era un consigliere d'amministrazione; stessa carica che detenevano altre cinque persone, per ordine del gip sospese da tutti i loro attuali incarichi societari. Sono: Umberto Saini, Pierangelo Dacrema, Marzio Agnoloni, Paolo Giulini e Maria Gabriella Attardi. Per la verità il pm che conduce l'inchiesta, Carlo Nocerino, aveva chiesto l'emissione di undici ordini di custodia, in carcere; ma il gip, Nunzia Ciaravolo, ha deciso diversamente: cinque provvedimenti restrittivi (e non in carcere, bensì ai domiciliari) e cinque sospensioni cautelari. L'indagine è complessa e prende l'avvio dal fallimento della Unipar, tre anni fa. Dai libri contabili emerge un ammanco di 244 miliardi, ma il «buco» reale sarebbe più del doppio: 500 miliardi. Un «buco» che si è tentato di mascherare con fittizie operazioni di compravendita, utilizzando in particolare società del gruppo Unione Manifatture e Gerolimich: da qui, per alcuni degli indagati, l'accusa di falso in bilancio. In quanto alla bancarotta fraudolenta, si sarebbe effettuata con grossi e incomprensibili trasferimenti di capitali: c'è, ad esempio, un passaggio di 140 miliardi di lire, non giustificato, alla Eurobelge, una finanziaria estera. E quindi il sospetto che parecchi di quei 500 miliardi siano finiti in banche e finanziarie oltre confine. Non solo: ci sono tentativi di ripianare le perdite, che man mano si accumulano, con vendite e passaggi di pacchetti azionari. Così Unipar cerca di «liberarsi» di 5 miliardi di obbligazioni Sasea, la finanziarialavatrice di Florio Fiorini, già in difficoltà; così vende titoli alla banca Bruxelles Lambert, di cui è azionista proprio Lefebvre d'Ovidio. Tutte operazioni poco chiare che vengono scoperte dai liquidatori che, dopo la dichiarazione d'insolvenza di Unipar, si devono districare tra una ga lassia di 21 società. Le opera zioni sospette vengono poi ana lizzate dalla Guardia di Finan za che rapporta al magistrato: da qui le accuse di bancarotta e falso per gli amministratori. Tra questi il più noto è certo Carlo Patrucco, 50 anni, originario di Casale Monferrato, che nel 1984 diventa presidente della Confìndustria, nonché responsabile per i rapporti sindacali. Come industriale possiede la Cerutti, dopo essere stato presidente della Fila. A metà degli Anni Ottanta mette su la Finprogetti, una merchant bank attiva soprattutto nel settore delle piccole e medie imprese. Ed è la Finprogetti che acquista nel 1987 la Unipar dalla Finrex di Carlo Borlenghi. Unipar è in crisi per quanto riguarda la sua attività principale (distribuzione di prodotti chimici) ma è pur sempre una società quotata in Borsa e Patrucco ha un progetto ambizioso: creare una holding per il controllo di partecipazioni nel settore assicurativo. Ma il progetto non riesce a decollare e Unipar passa di mano in mano: prima a Eurobelge (di Lefebvre d'Ovidio) e alla Cerutti (sempre di Patrucco), poi al gruppo Gerolimich-Cameli-Unione manifatture e Uno holding. Gruppi che falliscono a loro volta con perdite per centinaia di miliardi. Per Unipar, una scatola vuota utilizzata per operazioni di vario tipo, il fallimento ha, secondo i magistrati, anche un pesante risvolto penale, [r. m.]

Luoghi citati: Casale Monferrato, Eurobelge, Milano, Svizzera