Diana, gadget dei sogni Usa

Piana/ gadget dei sogni Usa MODE L'America la corteggia e la pubblicità farebbe carte false per lei Piana/ gadget dei sogni Usa La principessa testimonial ideale WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' rimasta una lunga scia di profumo e di gentilezza sul lago Michigan dopo la partenza di Lady Diana da Chicago. E già l'America aspetta la prossima visita di Sua Altezza Reale per il prossimo settembre, quando la Principessa per antonomasia tornerà a Washington. Lady D continua a piacere e a affascinare gli americani, come una regina importata da una favola, che non potrà mai sostituire il vuoto lasciato dalla morte della loro unica vera regina, Jackie Kennedy, ma con un'immagine ancora più popolare, vicina alla gente. Sarà un caso che si era parlato di un contratto di Lady Diana con la Disney? E come mai ogni tanto si vocifera di offerte alla Principessa di fare questa o quell'altra pubblicità? Perché Diana, in America, è appunto ima regina da favola, un supergadget stradesiderato, un logo candidato a far vendere sogni, ma, perché no?, anche prodotti. Come si spiega altrimenti che Deloris Jordan è arrivata a disertare la finale dei Chicago Bulls, trascinati dal figlio Michael, per stringere la mano a Lady D a un ricevimento per 1500 persone paganti? Diana è uscita bellissima, elegantissima e luminosa da un ascensore dell'Hotel Drake e si è creato un silenzio da pugno allo stomaco, come all'apparizione di un marziano. Erano facce da respirazione bocca a bocca quelle dei fortunati che erano riusciti a stringere la mano della Principessa. E poi, più tardi, quando la principessa in vestito color lavanda e filo di perle volteggiava seducente tra le braccia di Phil Donahue, durante un altro ricevimento al Fields Museum: che affabile grazia. E ancora: con che calore sincero aveva abbracciato l'undicenne Alexandre Soriano al Cook County Hospital. Che domande appropriate e serie aveva rivolto ai medici: si vede che ha a cuore i malati e che, con tre vi site settimanali a ospedali, ha imparato a conoscerne i problemi. Il capo della sezione traumi del Cook Hospital, John Barrett, non ha avuto dubbi: «Sarebbe un fantastico amministratore di ospedale». E come era stata appropriata e originale quella citazione del marchese De Coubertin alla Northwestern University sulla superiore importanza del gareggiare rispetto al vincere. Quelle 46 ore passate nella città del vento da Lady D questa settimana sono sembrate un'eternità, grande come il lago, alta come la Sears Tower. Un avvenimento immenso, come quando la principessa, subito dopo la separazione, venne a rifugiarsi a Washington a casa della sua cara amica e madre putativa Lucia Martins Flecha de Lima, moglie dell'ambasciatore del Brasile. Da tre anni Diana è nella parte alta della classifica del settimanale «People» della gente più celebre in America. E, anche se quest'anno si è notato un leggerissimo calo della sua immagine, il marito Carlo è da sempre nella parte bassa della classifica. Sta di fatto che la biografia di Diana scritta da Andrew Morton venne velocemente ristampata da Simon & Schuster a pochi giorni dall'uscita della prima edizione e che il fascicolo di «People» con i primi stralci del libro vendette la cifra record di oltre 4 milioni di copie. Per gli americani, ha scritto la studiosa Camille Paglia, Diana è tanti personaggi mitici insieme: Cenerentola, la Principessa nella Torre, la Mater Dolorosa, la Moglie Tradita, la Regina di una Hollywood dal sangue blu. E, perché no?, anche una Coca-Cola o un hamburger McDonald's, [p. p.l La principessa Diana scende la scaletta dell'aereo al suo arrivo a Heathrow dopo la trasferta a Chicago Da tre anni Lady Di è nella parte alta della classifica di «People» della gente più celebre negli Usa Sotto, Jackie Kennedy: per gli americani era una vera regina «E' ormai un mito, come Cenerentola o la Coca-Cola»