Sarajevo allarme per i bersaglieri

Tour del ministro degli Esteri Dini nelle capitali balcaniche: rilanciare la cooperazione EX JUGOSLAVIA Tour del ministro degli Esteri Dini nelle capitali balcaniche: rilanciare la cooperazione Sarajevo/ allarme per i bersaglieri Massima vigilanza, si temono attacchi di terroristi ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Di fronte alle minacce di possibili attentati terroristici il comando della brigata Garibaldi ha alzato ieri il grado di allerta tra le truppe italiane dell'Ifor. Dal verde che indica lo stato regolare, i soldati italiani sono passati all'arancione, grado intermedio che precede il rosso, stato di massima allerta. La decisione sarebbe stata presa dal comando della brigata Garibaldi per via delle voci su presunti attacchi terroristici. I soldati italiani che si trovano in missione nei punti più esposti indossano da ieri giubbotti antiproiettile. Ma poco dopo l'annuncio intorno a questa notizia si è creato un vero mistero. «Sono del tutto all'oscuro di una simile decisione e non so nulla di alcun cambiamento di stato di allerta» ha dichiarato il portavoce del comando centrale dell'Ifor a Sarajevo. A questo punto dal comando francese di cui fanno parte anche gli italiani è arrivata una nuova spiega¬ zione: «Si tratta di misure precauzionali in vista della visita del Presidente portoghese». Che all'interno delle forze della Nato dispiegate in Bosnia ci sia una certa confusione, o perlomeno mancanza di coordinamento, conferma anche il caso delle «dimissioni» dell'ammiraglio Leighton Smith, comandante della Nato a Napoli nonché comandante in capo dell'Ifor. «Non mi sono dimesso e proseguo con soddisfazione la mia missione. Rimango a disposizione del presidente Clinton. Ogni notizia che riguarderà il mio futuro verrà pubblicata o a Washington o a Bruxelles. So che la storia delle mie dimissioni viene da alcuni giornali, ma si tratta di un altro argomento su cui adesso non voglio fare commenti. Ufficialmente sarà Washington a pronunciarsi, ma nel momento adatto, con persone adatte e nel modo adatto». Intanto il segretario generale della Nato Solana ha annunciato ieri che l'ammiraglio Smith lascerà l'incarico a fine luglio. Il suo posto sarà preso dal vice ammiraglio Joseph Lopez. In vista della conferenza di Firenze sull'attuazione degli accordi di Dayton il presidente della Commissione europea Jacques Santer e il ministro degli Affari Esteri Lamberto Dini, presidente di turno del Consiglio dei ministri dell'Ile, hanno visitato ieri Sarajevo, Zagabria e Belgrado, mentre oggi termineranno la visita a Skopje. L'approccio regionale dell'Unione europea che chiede a tutti i Paesi dell'ex Jugoslavia di mostrare la propria disponibilità a cooperare con i propri vicini come condizione indispensabile per ogni futuro accordo con i Sedici non ha entusiasmato né i bosniaci né i croati. «La Bosnia, la Croazia e la Slovenia sono diventate ostaggi della Serbia. E noi non possiamo aspettare che la Serbia soddisfi tutte le condizioni poste dall'Ue per essere accettati tutti insieme» ha dichiarato il primo ministro bosniaco Hasan Muratovic. Ingrìd Badurina

Persone citate: Clinton, Dini, Jacques Santer, Joseph Lopez, Lamberto Dini, Leighton Smith, Solana