«Lasciate che mia figlia torni a vivere con me»

«Lasciate che mia figlia torni a vivere con me» «Lasciate che mia figlia torni a vivere con me» INTERVISTA IL PADRE DELLA BIMBA BIELLA DAL NOSTRO INVIATO «La mia battaglia, adesso, è quella di riportare Paola a casa». Paola, bambina «piccola e spaventata come un uccellino», da un anno vive lontano dalla sua famiglia, lontano dal suo paese, in una comunità «invisibile» che ospita altri bambini con problemi come i suoi. Paola non rivedrà più la madre, che è morta in una Panda assieme al fratello e ai genitori, e chissà quando saprà di queste morti, e chissà a chi toccherà il dovere di informarla. Ma forse rivedrà il padre, un uomo che ha 58 anni, che si muove e parla con grande fatica, oppresso ma non schiacciato da una serie di handicap fisici. Un uomo lucido, e forse ancora pieno di speranze, che ha chiesto all'avvocato Piero Chiorino di presentare subito un'istanza al tribunale dei minori di Torino per riottenere Paola. Partiamo da un anno fa, quando esplode il caso di questi due bambini. Lei che cosa ha pensato in quei giorni? «Sono rimasto stupito. E ho sperato con tutte le mie forze che quelle accuse non fossero vere. Sarebbe stato molto meglio, se quelle dichiarazioni fossero state solo "invenzioni di bambini"». E poi? «Poi l'evolversi dei fatti ha fatto sì che le mie speranze naufragassero. Di fronte alle testimonianze, agli studi dei medici periti del pubblico ministero, tutti i dubbi se ne sono andati. A mente fredda, ho anche cercato di "rivoltare la frittata", cioè di provare a prendere per buone le tesi di mia moglie, di suo fratello e dei loro genitori. Ne ho concluso che questa ipotesi era difficile da dimostrare. E che la prima, cioè che veramente quelle cose fossero successe a Paola e Marco, era peggio ancora. Le dico anche questo: i particolari che il bambino ha riferito non possono essere frutt;) di fantasia. Sono particolari che non si vedono neanche nei film pornografici». E Paola? «Paola purtroppo si è votata al silenzio. Si è chiusa in se stessa. Ma alla fine ha parlato anche lei». Lei era da tempo separato da sua moglie... «Sì. E' stata una vicenda nata molti anni fa, due anni dopo la nascita della bambina. Voleva separarsi. E voleva altre cose: ad esempio, che i miei beni, di cui sono proprietario assieme a mio fratello, venisse- ro intestati anche a lei. Era una donna delusa nelle sue aspettative, e dopo varie istanze di separazione, alla fine ha insistito perché io non potessi più vedere mia figlia». Perché? «Secondo me era una ritorsione, una specie di vendetta. Ma quando ho saputo che cosa era successo a Paola e a Marco, tutte quelle storie mi sono apparse come delle bazzecole». Quando ha visto per l'ultima volta Paola? «La settimana scorsa». E com'era? «Contenta di vedermi. Prima invece, quando andavo a trovarla dalla nonna, praticamente non riuscivo a stare mai solo assieme a lei. C'era sempre presente la nonna, o il nonno, o la mia ex moglie. Adesso so perché. E ogni volta me ne andavo malvolentieri, mi spiaceva lasciarla lì. E' stata tutta una storia allucinante». I rapporti con la famiglia di sua moglie erano quindi pessimi... «Sì, e sono peggiorati dopo la separazione. Quando andavo a vedere Paola, poi, era sempre molto difficile. Ma comunque io non ho mai voluto credere che la loro "gelosia", l'invidia e quel rancore che portavano a me e alla mia famiglia potessero arrivare a tanto». Che cosa farà, adesso? «A me interessa il bene della bambina. Farò il possibile per riaverla. Mio fratello, che lavora con me, assieme a sua moglie e alle sue due figlie ha dichiarato al tribunale dei minori di essere disponibile ad accogliere me e Paola». Che cosa teme? «L'avvocato Chiorino, alla vigilia dell'audizione dei bambini, mi aveva detto "questa causa la vinciamo se la perdiamo". Voleva dire che sarebbe stato molto meglio, per il bene dei due bambini, se le loro accuse si fossero rivelate fantasie infantili. Ecco, io ho paura dei sensi di colpa che Paola patirà in futuro, so benissimo che dovrà essere molto seguita e curata. Mi permetta di fare una citazione da un'ode del Carducci che amo molto, "Miramare": "Le colpe dei padri ricadono sui figli"», [bru, gio.] E' da un anno in una comunità «Spero che i giudici capiscano che posso darle tanto amore»

Persone citate: Carducci, Chiorino, Piero Chiorino

Luoghi citati: Biella, Torino