Formentini mi ricandido

Il sindaco sentito per due ore, come testimone, dal giudice Il sindaco sentito per due ore, come testimone, dal giudice Formentini: mi ricandido «L'inchiesta? Si sta ridimensionando» UNA GIUNTA NELLA BUFERA PMILANO ORCA galera, ho giù la voce», smoccola il sindaco di Milano Marco Formentini, che di voce ne ha usata tanta in queste due ore davanti al pm Prete, inchiesta Jardin insurance, quella che gli ha fatto perdere l'assessore Gandolfi e la faccia della giunta. «Ho fornito tutti gli elementi in mio possesso», spiega il sindaco ai taccuini aperti. E giustifica: «Temo però di non essere stato così utile come speravo, perché ho solo spiegato la parte tecnico procedurale della vicenda». Due ore a partire dalle 10,03, dura la «spiegazione» del testimone Formentini. Due ore in cui ha dovuto precisare perché non era alla riunione di giunta in cui si decise di dare alla Jardin il compito di assicurare il patrimonio comunale. Due ore in cui ha smentito di essere a conoscenza dei rapporti professionali tra la società di brokeraggio e l'assessore Gandolfi, da qui lo scandalo e l'ennesima spina nel fianco. «Sì, va bene, ma mi sembra che la questione si stia ridimensionando», assicura il sindaco, apparentemente forte che più forte non si può della sua giunLa. Tanto che promette di stare in carica fino all'anno prossimo, fine mandato, e di ritentarci ancora. «Al punto di corrompere l'Augusta se non vuole», ride Formentini della moglie che lo vorrebbe seduto solo alla poltrona del salotto di casa. Però le grane non mancano, in questa giunta che ha perso assessori, che traballa non poco anche per questa ciliegina sulla torta regalata dal magistrato che vuole vedere chiaro in questa vicenda. E tanto per non guardare in faccia a nessuno ha prima sospeso l'assessore Gandolfi e poi mandato in carcere per qualche giorno il marito, Mario Fusani e l'amministratore delegato della Jardin, Pierluigi Mugnani. «Però mi sembra che la questione si stia ridimensionando», riflette ad alta voce il sindaco. E ripete il ritornello ascoltato mille altre volte in questo palazzo che in quattro anni ne ha viste di tutti i colori. Sillaba, Formentini: «Se c'è, c'è una responsabilità precisa ed individuale, che nulla ha che vedere con la giunta e il resto dell'amministrazione». Un via libera all'inchiesta della magistratura, dunque. A patto che nessuno si metta ad utilizzare questa storia per far le pulci alla Lega, al sindaco di Milano, all'amministrazione che guida la città. Ma il pm Prete va avanti con la sua inchiesta. E ieri a Formentini ha chiesto e richiesto il ruolo in tutta la vicenda del vicesindaco Giorgio Malagoli, sotto inchiesta per abuso d'ufficio insieme con altri cinque assessori. Di più. Nel pomeriggio il magistrato ha interrogato sempre come teste l'ex sindaco leghista di Monza Aldo Moltifiori Anche lì spuntò la Jardin. An che nel Comune dell'hinterland milanese saltò fuori la storia della società di broke raggio, spinta in quel caso dal l'assessore Fusani, marito del l'assessore milanese Cristina Gandolfi. [r. m.] Marco Formentini

Luoghi citati: Milano, Monza