«I costruttori di imperi» con l'Officina Artistica Savinio

TEATRO ARALDO TEATRO ARALDO LE ANGOSCE DI BORIS VSAN «1costruttori di imperi» con l'Officina Artistica Savinio UN rumore. Cupo, sordo, ossessivo, cui non ci si abitua. Un rumore «misterioso e terrificante» che spinge a una fuga inutile quanto irresistibile. Un rumore di sottofondo che diventa unica colonna sonora di vite sempre più anguste. Metafora certo, ma anche immagine poetica e surreale usata da Boris Vian per alludere alla paura di morire ed affidata ad un testo che fu messo in scena il 22 dicembre del 1959, a sei mesi dalla morte dell'autore. Si intitola «I costruttori di imperi» e segue le vicende di una famiglia che tenta di sfuggire all'arcano ed inspiegabile frastuono traslocando in piani sempre più alti ed in appartamenti sempre più piccoli. La progressiva riduzione di spazio vitale riferisce dell'analogo restringimento di interessi, di campo d'azione, di orizzonti della mente, dell'estremo ed inutile arroccarsi su posizioni sempre più elitarie. Il volto triste e superbo della vecchiaia, forse. 0 anche l'inquietante risvolto di disinibiti individualismi. Insomma, un testo dalle tante interpretazioni possibili scelto dagli attori dell'Officina Artistica Alberto Savinio per una nuovissima produzione in scena al Teatro Araldo venerdì 7 giugno alle ore 21. Vi recitano Roberto Scappin, Sabri- Maurizio Tropea regista e interprete del testo di Vian na Marsili, Roberta Triggiani, Luisa Ziliotto, Maurizio Tropea e Carlo Giraudo. Le scene sono di Carlo Cantono e Marcello Murru, i costumi di Roberta Vacchetta ed Elena Gaudio. Maurizio Tropea, che ha anche curato la regia, ha scritto a proposito dello spettacolo: «La Compagnia ha lavorato cercando soprattutto di "sentire" quello che il testo trasmetteva. Non tutto è stato capito, ma forse non è indispensabile capire ogni cosa per comprendere il significato profondo di ciò che un autore ha scritto». [m. bo.] I costruttori di imperi Teatro Araldo venerdì 7 giugno ore 21. Tel. 817.22.74.