JamesJudd dirige Stravinskij e la Sinfonia n 4 di Shostakovic di Leonardo Osella

AUDITORIUM RAI AUDITORIUM RAI IN CONCERTO PER LA FENICE JamesJudd dirige Stravinskij e la Sinfonia n. 4 di Shostakovic TORINO non ha dimenticato il rogo che nella notte fra il 29 e il 30 gennaio ha ridotto il Teatro La Fenice di Venezia (nella foto) in un mucchio di macerie. La solidarietà che fin dal primo momento ha visto impegnati un po' tutti, ha naturalmente protaponisti di primo piano fra gli artisti stessi. Così l'Orchestra Nazionale Rai ha programmato un concerto che non solo sarà finalizzato ad aiutare l'ente lagunare a risollevarsi, ma impegnerà direttamente il Coro del La Fenice, facendolo conoscere direttamente al pubblico subalpino. L'appuntamento è per giovedì 13. alle 20,30 nell'Auditorium di piazza Rossaro (replica venerdì 14 al Palasport di Pinerolo) e coincide con l'esordio, alla testa del complesso torinese, del direttore James Judd. La presenza del coro veneziano diretto da Giovanni Andreoli si carica di ulteriore significato, se si pensa che il suo impegno riguarda la «Sinfonia di Salmi» di Igor Stravinskij. Il grande compositore, russo di nascita e cosmopolita di fatto, scomparso a New York il 7 aprile 1971 a 89 anni, volle essere sepolto proprio a Venezia. Ora le sue spoglie riposano nel cimitero sull'isola di San Mi¬ chele, tra il verde all'inglese del recinto greco-ortodosso, accanto alla mogbe Vera: due nude lastre grigie con i soli nomi scolpiti, a pochi metri dal sepolcro del coreografo Sergei Djagilev, suo stretto collaboratore. L'amore per Venezia è attestato anche dalle opere di Stravinskij che videro la loro prima esecuzione nella città lagunare: dal «Canticum Sacrum ad honorem Sancti Marci Nominis» (1956, Basilica di San Marco) ai «Threni» (1958, Scuola Grande di San Rocco) alla «Carriera di un libertino» (1951, La Fenice). Senza contare la testimonianza di Robert Craft secondo la quale il «Libera me», ultimo movimento dei «Requiem Canticles» ad essere stato scritto, «fu composto per Venezia». All'Auditorium si eseguirà la «Sinfonia di Salmi», del 1930, che Massimo Mila giudica come «la prima testa di ponte, il primo d'una serie discontinua di scogli che, quasi aspro filone di rocce sotterranee, emergono saltuariamente dalla piana dolcemente ondulata della sua produzione normale (quella "parodistica"), e ne interrompono con improvvise isole di totale impegno espressivo la sorridente serenità apollinea». L'opera (musicata sui testi dei Salmi Davidici 38, 39 e 150) richiede un organico tendenzialmente brunito, oscuro, tant'è vero che ne sono banditi viobni, viole e clarinetti. Il programma sarà completato dalla «Sinfonia n. 4» di Shostakovic, la più mahleriana del Maestro russo, non solo per l'orchestra enorme (Franco Pulcini ricorda che gli americani la definirono «gargantuan symphony»), ma anche per i caratteri espressivi dei tre tempi in cui è suddivisa. Leonardo Osella

Luoghi citati: New York, Pinerolo, Torino, Venezia