Appello per Cavallo Pazzo «Evitategli la fossa comune»

Appello per Cavallo Pazzo «Evitategli la fossa comune» I poeti a Rutelli: Mario Appignani non ha un loculo Appello per Cavallo Pazzo «Evitategli la fossa comune» ROMA. Se entro sette giorni nessuno si farà avanti per acquistare un loculo, la salma di Mario Appignani, conosciuto come «Cavallo Pazzo», potrebbe finire in una fossa comune. E' questo il rischio paventato da un gruppo di poeti a distanza di quasi due mesi dalla morte dell'autore di tanti gesti eclatanti, avvenuta il 13 aprile scorso. Il corpo giace ancora nella camera ardente del cimitero di Prima Porta. Per scongiurare questa «incresciosa eventualità» è stato presentato un appello al sindaco di Roma, Francesco Rutelli, da scrittori e poeti che hanno preso parte al Premio Eugenio Montale. Il promotore dell'iniziativa è Marco Erler («Nuvola Rossa»), il compagno più fidato di «Cavallo Pazzo» in tante battaglie. Tra i firmatari Maria Luisa Spaziani, Bianca Maria Frabotta, Valerio Magrelli, Elio Pecora, Luciano Rebay, Marco Forti, Silvio Ramat e Maurizio Cucchi. A causa delle ristrette condizioni economiche di Appignani, le spese del funerale erano già state a carico del Comune romano. I firmatari dell'appello si augurano che Rutelli possa fare anche «l'ultimo nobile gesto, offrire l'agognato loculo per dare una degna sepoltura». Il regolamento prevede che dopo due mesi di stazionamento in camera ardente, in mancanza di loculo, la salma sia avviata a una fossa comune. L'interessamento del Comune è stato garantito dall'assessore alla Cultura, Gianni Borgna, firmatario della petizione. [Adn-Kronos] Mario Appignani detto «Cavallo Pazzo»

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