«Si è dimesso il comandante dell'ifor»
Giallo in Bosnia Giallo in Bosnia «Si è dimesso il comandante dell'ifor» SARAJEVO. Un piccolo giallo si è sviluppato nelle ultime ore a Sarajevo per un annuncio di Washington dato ieri, forse in un momento inappropriato, riguardo alle presunte dimissioni del comandante della missione multinazionale Ifor in Bosnia, l'ammiraglio americano Leighton Smith. In serata sempre da Wabhington è arrivato l'annuncio che Smith, 56 anni, andrà in pensione entro la fine dell'anno e che la nomina del suo successore, il viceammiraglio Joseph Lopez, è già avvenuta ieri sera. Nel primo pomeriggio di ieri una fonte del Pentagono che ha mantenuto l'anonimato ha diffuso la notizia che Smith lascerà l'incarico durante l'estate, aggiungendo che «le dimissioni non sono attribuibili ad una sua insoddisfazione per la missione». Ad accrescere l'equivoco che questa notizia aveva suscitato c'era una dichiarazione fatta due giorni fa dallo stesso Smith in occasione dell'incontro con il ministro della Difesa italiano Andreatta, nella quale l'ammiraglio si diceva «stanco di vedere firmare gli accordi e violarli prima ancora che l'inchiostro sia asciutto». Si riferiva in particolare agli accordi tra le varie parti bosniache sulla libertà di movimento all'interno del Paese, che soprattutto i serbobosniaci, a dire di Smith, non rispettano. Alla notizia è seguita poco dopo una prima smentita del colonnello francese CharlesHenri de Noirmont, portavoce Ifor a Sarajevo. «E' previsto ha aggiunto de Noirmont - che Smith vada in pensione, entro l'anno». Nel tardo pomeriggio lo stesso ammiraglio Smith, raggiunto da giornalisti a Zagabria dove ieri è andato in visita alle truppe Ifor ed ha incontrato il presidente croato Franjo Tudjman - ha affermato «non mi sono dimesso», aggiungendo poi «sono a disposizione del presidente degli Stati Uniti. Un annuncio circa il mio futuro potrebbe essere fatto solo a Washington o a Bruxelles. Ma dovrà essere fatto al momento giusto, dalle persone competenti e nelle forme richieste». Il tono della dichiarazione non lascia dubbi sulla volontà di Smith di rimanere in carica fino all'esaurimento «naturale» del suo mandato, che dovrebbe essere entro l'estate. Inoltre dal tono delle dichiarazioni fatte all'agenzia Ansa non trapelava in alcun modo un desiderio di abbandono, ma semmai un impegno rinnovato a spingere per far applicare l'accordo di Dayton e vedere risolti alcuni problemi in Bosnia. Smith ha infatti valutato anche la possibilità di «andare in America» per discutere se sia il caso di ottenere maggiori risorse di quelle attualmente disponibili da impiegare per agevolare la preparazione delle elezioni in Bosnia, che dovrebbero tenersi entro la metà di settembre. [Ansa]
Persone citate: Andreatta, Franjo Tudjman, Joseph Lopez, Leighton Smith
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