lady Rothschild «quinto uomo» del Kgb a Londra di F. Gal.

Nel '53 lui le dava ripetizioni di latino La moglie del banchiere, morta da pochi giorni, si aggiunge a Burgess, Maclean, Philby e Blunt lady Rothschild, «quinto uomo» del Kgb a Londra Uno storico rivela: era lei la spia cercata invano per 40 anni LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Forse era lei il «quinto uomo» nella rete di spie inglesi al soldo di Mosca: Lady Rothschild, la nobildonna morta nei giorni scorsi e che, prima di sposare Lord Rothschild e di entrare in quella celebre famiglia di banchieri, aveva avuto una lunga amicizia - per due anni ne fu anche l'amante - con Sir Anthony Blunt, l'esperto d'arte di Buckingham Palace che nel 1964 confessò di essere il «quarto uomo». In quella serie di numeri gli altri tre erano stati Guy Burgess, Donald Maclean e Kim Philby, tutti legati da una comune amicizia nata negli Anni 30 in ambienti antifascisti all'università di Cambridge, tutti fuggiti a Mosca. Lo afferma lo storico inglese Tom Bower, in una biografia d'imminente pubblicazione di Dick White, l'uomo che fu a capo prima di MI5 e poi di MI6 (spionaggio e controspionaggio). La sua è una minuziosa ricostruzione. Lady Rothschild - nata Teresa Mayor e Tess per gli amici - durante la guerra visse a Londra spartendo un appartamento - in disinvolta promiscuità sessuale - con Burgess e il bisessuale Blunt. Padrone di casa era Victor Rothschild, che avrebbe sposato nel 1946: scienziato, successivamente deputato conservatore, Lord e infine a capo del «think tank» del governo. Fin dagli Anni Cinquanta, quando il «cacciatore di spie» Peter Wright fu incaricato da MI5 di indagare sulla «rete di Cambridge», qualche sospetto cadde su di lei e persino sul marito, morto nel 1990 in odore di tradimento (qualcuno disse che fosse lui il «quinto uomo»). Ma mancarono, nonostante certi messaggi del Kgb decifrati da Londra in cui si parlava di «David e Rosa», le prove decisive. Anzi, quando Wright puntò i suoi cannoni su Blunt, nel 1963, lei cercò di scagionarlo: «Se fosse stato una spia l'avrei saputo». Ma Blunt era una spia; e forse anche Tess, la Lady che lo difendeva. [f. gal.]

Luoghi citati: Cambridge, Londra, Mosca