Uccide la convivente e fugge di S. M.
Uccide la convivente e fugge Uccide la convivente e fugge Casale, preso dopo una notte nei boschi CASALE. L'uccisione della convivente, durante una lite, è stato l'ultimo di una serie di episodi di violenza di cui il casalese Gaetano Pisana, 32 anni, si è macchiato in poco più di 15 anni. Ai carabinieri che l'hanno arrestato non ha dato spiegazioni. Si è limitato a dire: «Non ricordo». Nessuna emozione. Eppure ha ucciso Maria Alessandro, 45 anni, con cui abitava, da circa un anno e mezzo, a Bozzole, un paesino fra Casale e Valenza. Forse l'ha colpita con un oggetto pesante alla nuca, oppure l'ha spinta e, cadendo, la donna si è ferita mortalmente. Sarà il medico legale a stabilirlo, dopo l'autopsia. Intanto Pisana è in carcere con l'accusa di omicidio volontario. Nelle ore successive al delitto, compiuto l'altro pomeriggio, il casalese ha trascinato il cadavere, attraverso una scala ripida, fino al piano superiore e l'ha nascosto sotto il letto. Forse voleva simulare una rapina. Dopo essersi liberato degli abiti sporchi di sangue, si è recato a Casale in ciclomotore e ha avvertito i genitori che Maria era morta. Padre e madre hanno raggiunto Bozzole; il figlio ha aperto la porta, poi, li ha chiusi dentro ed è fuggito. Sono stati loro due ad avvisare i carabinieri. La zona circostante il paese è stata perlustrata per tutta la notte. Una cinquantina di carabinieri, all'alba di ieri, hanno poi setacciato campi e boschi: l'omicida era nascosto tra alcuni cespugli vicino al Po. Pisana fin dall'adolescenza è stato protagonista di episodi di violenza. A Savona era stato arrestato per rapina e tentato omicidio di una prostituta; a Casale aveva aggredito un pensionato per scipparlo di poche decine di migliaia di lire, più volte aveva picchiato i genitori, a Moncalvo aveva tentato di estorcere del denaro a un prete, minacciando di far saltare la chiesa. A Bozzole la popolazione era preoccupata della sua presenza. Il sindaco Pietro Mortarino aveva avvertito le forze dell'ordine del pericolo che l'uomo rappresentava, soprattutto dopo alcuni furti in paese per i quali Pisana era stato denunciato. [s. m.]
Persone citate: Maria Alessandro, Pietro Mortarino
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