Sinyqvskij meglio i comunisti di Boris

Lo scrittore reduce dal Gulag: «A votare pc è il 30% che per le riforme fa la fame» Lo scrittore reduce dal Gulag: «A votare pc è il 30% che per le riforme fa la fame» Sinyqvskij: meglio i comunisti di Boris «Ziuganov è stato creato dal malgoverno del Cremlino» UN DISSIDENTE DELL'EX URSS 5CTT* PARIGI I domandano spesso: perché non mostri alcuna paura di Gennadi Ziuganov? Tu hai sofferto di persona sotto il comunismo. Hai forse dimenticato la condanna ai lavori forzati per la tua attività letteraria? In vista delle elezioni presidenziali russe, sono in molti a mostrare un terrore quasi isterico del leader comunista Ziuganov, e ad enfatizzare i pericoli della sua eventuale vittoria: cortina di ferro, censura, gulag, persecuzione dei dissidenti. La paura del comunismo spinge gli intellettuali ad abbracciare la causa di Boris Eltsin, scegliendo il male minore. Io non ho dimenticato nulla. Alla dottrina comunista sono refrattario oggi come ero trent'anni fa, e non ho intenzione alcuna di votare per Ziuganov. Ma trovo il compagno Eltsin non meno repellente, e sono convinto che nella Russia di oggi rappresenti un male più grande dell'attuale partito comunista. Perché? Perché il 30% della popolazione caduta sotto il livello di povertà in seguito alle «riforme» del presidente Eltsin e del suo primo ministro Egor Gaidar non ha altra scelta che passare all'opposizione - cioè ai comunisti. E' la gente impoverita che forma la base elettorale di Ziuganov. Perciò è la politica di Eltsin che ha fatto nascere il sentimento filo-comunista in Russia, un sentimento destinato a crescere ancora se il Presidente restasse al potere per un secondo mandato. Esaminiamo gli argomenti terroristici con cui si cerca di convincere i russi a rieleggere Eltsin. Repressione. Chi potrebbero reprimere i comunisti? Gli intellettuali che esercitano il diritto alla libertà di espressione? Ma il regime di Eltsin ha già così svalutato la libertà di parola, dimostrando che «puoi gridare quanto vuoi, tanto continueremo a fare quello che. ci pare» (come in Cecenia, per esempiol, che è comunque improbabile che quella libertà venga resuscitata in breve tempo. Redistribuzione della proprietà. Perché, si dice, la mafia russa dovrebbe permettere che avvenga un cambio di governo? Dopotutto, il potere reale nel Paese non sta nelle mani del Presidente ma in quelle dei giovani mafiosi che si muovono dietro la facciata del governo. Ma la Russia è così inondata di armi che una redistribuzione delle proprietà rubate durante il regime di Eltsin non è molto probabile. Comunisti. I comunisti di oggi non sono più fanatici pronti a sacrificare se stessi e gli altri per un ideale, ma solo un branco di arraffatori desiderosi della loro fetta della torta russa. Nel decennio passato, hanno saputo approfittare di tutte le libertà ottenute: viaggi all'estero, film pornografici, libero flusso di denaro da e per il Paese, istruzione qualificata per i figli, case di vacanza in Florida. E' improbàbile che ci rinuncino. Il ritorno del terrore. Sono passati 11 anni dall'avvio della perestrojka. Quelli che avevano 10 anni nell'85 adesso ne hanno 21. Sono cresciuti liberi dalla paura della repressione politica. Non credo che questi giovani rinunceranno facilmente al diritto di pensare ed esprimersi. Inoltre, la vittoria comunista alle elezioni costringerebbe quegli intellettuali che non potranno mettersi al servizio del governo a unirsi in un'opposizione. Così, finalmente, in Russia ci sarebbe un'opposizione di ampio respiro e non una manciata di dissidenti. Non dimentichiamo che il mondo controllerebbe con severità ogni passo del governo Ziuganov, mentre di Eltsin ha dimenticato tutto, dal bombardamento del Parlamento alla guerra in Cecenia. Che triste situazione i vecchi. La miseria li spingerà a votare comunista, ma non per questo avranno una briciola di pane in più. Ho appena passato con mia moglie tre settimane a Mosca, dove ho incontrato sostenitori di vari candidati. Ho anche preso parte al viaggio elettorale di Gorbaciov a Volgograd; non appena nostro figlio ha saputo che 10 avremmo accompagnato, ha gridato al telefono da Parigi: «Mamma! Quando sparano a Gorbaciov, non metterti sulla linea di tiro. Per questo ci sono già le sue guardie del corpo con i giubbotti antiproiettile». In effetti, quel meeting elettorale di Gorbaciov è cominciato male, con urla di minaccia. Ma dopo 15 minuti la conversazione si è fatta distesa. Alla fine la gente non voleva andar via; desiderava continuare a parlare. Più tardi sono rimasto allibito vedendo come l'evento è stato coperto dalla televisione. Il servizio mostrava qualche immagine dell'inizio dell'incontro, mentre il comentatore spiegava che la gente di Volgograd aveva snobbato Gorbaciov. Questa è stata pura propaganda. La falsa campagna elettorale di Eltsin sta rendendo il mio Paese un'altra volta prigioniero. Gorbaciov mi ha fatto una buona impressione. Mi piacciono le persone forti e sono attratto da un personaggio che non ha avuto timore di minare la sua poltrona di segretario generale del partito comunista sovietico (su cui avrebbe potuto sedere molto più a lungo), che ha avuto 11 coraggio di liberare Andrei Sacharov dall'esilio interno e gli altri dissidenti dai campi di lavoro, che ha rischiato dando al Paese la libertà di espressione e le elezioni, e che, cosa più importante di tutte, non teme di concorrere alla presidenza a dispetto dei vecchi comunisti che gli gridano «giuda!». Gorbaciov è l'unico fra i candidati ad aver fatto qualcosa di buono per il Paese e il mondo. Andrei Sinyavskij Copyright «The New York Times» e per l'Italia «La Stampa» «I comunisti? Un branco di ladri, ma non sono un pericolo perché la libertà non c'è già più»