«Silvio promuovi Di Pietro e fai un patto coi sindacati» di Alberto Gaino

Al processo per i fondi neri Publitalia il piano di Marcello Dell'Utri per rilanciare il governo Berlusconi «Silvio, promuovi Di Pietro e fai un patto coi sindacati» IL «TESORIERE» DEL BISCIONE P. ■ TORINO ER l'avvio del processo a Marcello Dell'Utri sui fondi neri di Publitalia i pm Cristina Bianconi e Luigi Marini si sono presentati in aula con un armadio di faldoni. Fra quelle carte vi sono anche le agende 1995 del top manager Fininvest in cui le due segretarie registravano gli appuntamenti e raccoglievano i suoi pensieri. Biglietti esplosivi che rivelano i progetti politici di Dell'Utri. Anche un Di Pietro da nominare ministro della Giustizia. Le annotazioni sequestrate si fermano agli ultimi giorni del maggio di un anno fa, quando Dell'Utri venne arrestato. Ma prima di quelle tre settimane di pagine bianche ci sono gli incontri con personaggi dello spettacolo e della politica. E anche qualche sorpresa. A gennaio tre rendez vous con Squillante. In due casi si tratta di un figlio, Maurizio, dell'ex giudice arrestato. Ma per l'ultimo (22 gennaio) il promemoria registra soltanto un «Squillante + Memmo, ore 16, Palazzo Ruspoli». Il padre o il figlio? E chi è Memmo? Nel giro legal-politico della Fininvest se ne conosce uno solo: Domenico Contestabile, sino a pochi giorni prima sottosegretario dimissionario alla Giustizia del governo Berlusconi. I pm torinesi hanno trasmesso le fotocopie di quegli «impegni» ai colleghi del Pool Mani Pulite. C'è anche un quarto appuntamento che incuriosisce: 21 febbraio, ore 15, al'Hotel Palace di Roma, incontro fissato con Cina /Burgaretta. E' Gaetano Cina che compare in una precedente agenda di promemoria - di cui aveva dato notizia l'Espresso - e che il finanziere Rapisarda definì vicino alla fami¬ glia Teresi-Bontade di Cosa Nostra? Di lui si sa che è incensurato e amico di infanzia di Dell'Utri. Anche in queste ultime agende salta fuori il Dell'Utri politico e soprattutto consigliere del «Principe». Correvano i giorni della crisi del governo Berlusconi e, su carta intestata Publitalia, lasciata fra quelle pagine, c'è anche una bozisa di «Proclama». In quattro punti: «1) federalismo politico/fiscale; 2) aspetto istituzionale/ pm non sotto l'esecutivo - pensiamo a salvare l'econo- mia; 3) doppio turno; 4) Di Pietro ministro di Grazia e Giustizia». Lo sorprese saltano fuori anche da altri biglietti vergati dall'elegante grafia di Dell'Utri. Ecco cosa scrive il top manager sotto il titolo «Strategia della ripresa», riferendosi al suo capo: «Stare in vacanza! Il suo nemico è Agnelli. Non deve mollare mai i sindacati. Non deve approvare nulla senza accordo coi sindacati (vedi pensiono e sanità)». Sicuramente successivo è quello in cui, a inargine di asterischi, il «con¬ sigliere» annota: «Incontro con cardinali per ppi; faro la crisi sulla finanziaria; fare un "coup de théatre"per la vendita tv». In quel periodo Dell'Utri non si occupava soltanto di grande strategia politica. Su carta intestata dell'Hotel Majestic di Roma scriveva: «Creare un clima che partendo dalla denuncia preoccupi tutti!». In un angolo un ghirigoro che fa pensare alla sigla Gdf. E, di seguito al promemoria, un cognome tra parentesi: Medail. Con punto interrogativo accanto. Ne aggiungiamo un altro: Medail è il giornalista Fininvest dello interviste alla gente comune, tutte a senso unico? Alla vigilia di questo processo, l'altro ieri sera, Dell'Utri aveva affidato all'Ansa il suo ultimo attacco ai giudici, imprevisto dopo le ultime interviste: «Finalmente si fa il procosso. La parola passa ai fatti e non più ai teoremi dei giudici». In aula, ieri mattina, non si è presentato (il presidente Costanzo Malchiodi lo ha dichiarato contumace insieme con l'altro imputato superstite, Vincenzo Lupo Stanghellini, capo contabile di Publitalia). E non ha potuto ascoltare l'elencazioiu delle fonti di prova raccolte contro di lui, durata quaranta minuti. Molto più sintetico è stato l'avvocato Oreste Dominioni nell'esporro la strategia difensiva: 1) 12 miliardi di fatturo false su un fatturato di 4 mila miliardi all'anno sono niente o quasi; 2) i relativi fondi neri sono stati gestiti dall'ex numero due di Dell'Utri, Prandolli, unicamente nel proprio interesse personale. Il controller inviato da Fininvest in Publitalia sarebbe stato in buona sostanza ladro e traditore. Alberto Gaino Al processo per i fondi neri Publitalia il piano di Marcello Dell'Utri per rilanciare il governo Berlusconi Gli avvocati di Dell'Utri durante l'udienza di ieri a Torino

Luoghi citati: Cina, Roma, Torino