Terrorismo dibattito di Micromega di Antonella Rampino

Tra le priorità «rivedere l'azione ispettiva del ministero per evitare usi distorti» Sofri interviene a Roma: attenti, gli Anni di Piombo sono stati un delitto, non un errore Terrorismo, dibattito di Micromega Responsabilità morale per i giovani di allora? BILANCIO DI UNA STAGIONE SI può considerare moralmente corresponsabile del delitto di terrorismo tutta la generazione che visse la propria giovinezza in quella stagione? Se lo sono chiesti sull'ultimo numero di MicroMega Erri De Luca, lo scrittore che in quegli anni è stato responsabile del servizio d'ordine di Lotta Continua, e Ovidio Bompressi, che per l'omicidio Calabresi è stato incriminato, condannato, assolto, e poi nuovamente messo sotto processo. Ma la stessa domanda è stata posta ieri pomeriggio a Roma in un dibattito alla libreria «Bibli» di Trastevere. Appena è iniziato, ci si è subito accorti che quell'interrogativo non era né retorico, né polemico. Antonio Polito, vicedirettore di Repubblica ha dichiarato subito l'insensatezza della questione, posta in termini generazionali. Erri De Luca ha dichiarato che chi è stato condannato, ha espiato con la galera le proprie colpe. Giampiero Mughini faceva, dolorosamente, autocoscienza in pubblico. Ma se siamo tutti colpevoli, come è noto, alla fine non è mai colpevole nessuno. Angelo Bolaffi sottolineava come responsabilità morale e responsabilità individuale siano cose diverse. Carol Tarantelli tracciava una psicopatologia del criminale politico, arrivando a rintracciare le stesse sindromi nel serial killer, americano o bosniaco che sia. Dalla platea, un signore si è indignato: la realtà non è un film. E se il tema è quello dell'indulto, discutiamone. Ma non confondiamo l'analisi politica con i drammi personali. «Voi della sinistra parlate degli "altri" esatta- mente come la destra parla della "gente". Io sono uno degli altri, ma non volevo che Moro venisse ucciso». Il più indignato di tutti, in platea, è stato Adriano Sofri: «Ho preso apposta un treno da Firenze per dirvi che è raccapricciante il titolo di questo dibattito. E' il segno di un rimbambimento. State molto attenti a mettere sullo stesso piano lo stermimo, il genocidio che è in atto in Bosnia con il terrorismo. Il terrorismo, e io l'ho detto in anni non sospetti, non è stato un errore. E' stato lui delitto». La domanda che il momento attuale ci pone, ha continuato Sofri che ha tra l'altro vissuto a lungo a Sarajevo, non è se siamo tutti corresponsabili del terrorismo, ma se non stiamo diventando degli assassinati politici. Insomma, se all'ordine del giorno c'è il tema dell'indulto, occorre essere consapevoli che dai cosiddetti anni di piombo si esce con un'analisi lucida, razionale di ciò che accadde. Altrimenti, piangendosi addosso, davvero quegli anni non saranno serviti a nulla. Antonella Rampino Carol Tarantelli: anche lei presente al dibattito in una libreria romana

Luoghi citati: Firenze, Roma, Sarajevo