ù di Giorgio Calcagno

Interno CACCIATORE DI LIBRI tari. Il «Mahabarata» tradotto in ottava rima per l'Accademia d'Italia nel 1933 apparteneva, quasi sicuramente, a un prete, cappellano nella seconda guerra mondiale. La rarissima penna Patek Philippe in argento, tirata su dentro una borsa da viaggio, a una donna dentista, che ha girato il mondo, bionda («c'era il trucco sull'azzurro»). Il catalogo di oggetti massonici 1912-13, con il timbro dell'Istituto mazziniano, era stato preso a prestito da un famoso avvocato, che morì prima di restituirlo. Prowederà ora lui. «Molti libri vengono buttati via quando qualcuno in casa viene a mancare. C'è sempre, nelle famiglie, prima o poi un discendente ignorante». Piero Corti ha trovato nei cassonetti una edizione del rapporto Warren, in inglese; una copia del dramma «8 settembre» di Squarzina, con un fascio di articoli sul generale Castellano, raccolti chiaramente dai familiari; e, pochi giorni fa, un rapporto dattiloscritto sull'affondamento dell'Andrea Doria, «impressionedel T'Ufficiale di macchina, Pazzaglia Luigi», inviato dopo la tragedia a un suo superiore. Da qualche tempo si moltiplicano i testi del marxismo. «Hanno cominciato a buttarli nel 1992. Ci hanno messo tre anni per elaborare il lutto». 11 tassista pesca tutto, dai libri di storia ai testi universitari di chimica e di medicina. «A me manca una base di studi. Mi sono preparato 150 anni di letture». Ma pensa anche ai suoi colleghi, che gli chiedono libri in prestito. «Sono diventato la loro biblioteca». Da qualche tempo gli fanno le ordinazioni. «Se trovi una bella storia romana, un manuale di orticoltura...». E lui glieli trova. Qualche volta, nel suo lavoro, c'è chi gli fa compagnia. «Un giorno in piazza Dante, ho incontrato un barbone carico di roba, mi ha fatto segno col mignolo, il solo dito libero. E' salito, si è fatto portare dietro la caserma dei vigili del fuoco, dove c'era un immondezzaio abusivo». Ha fermato il taxi, e lì, a tassametro acceso, si è messo a guardare fra i rifiuti: cercava pezzi per una batteria. «A questo punto sono sceso anch'io, mi sono messo a fare le mie ricerche». II tassista ha trovato qualcosa, il barbone no. «Siamo risaliti, l'ho portato a casa, lui voleva pagare tutto». Ma l'etica professionale non Io consentiva. «No, gli ho detto, siamo colleghi: mi paghi solo la corsa». Piero Corti è contento di fare tanto buona pesca, e un po' gli dispiace. Pensa a tutto quello spreco. In un cassonetto ha trovato, un giorno, 175 volumi di Harmony, a lui non interessano, li ha venduti subito, a 300 lire l'uno. In un altro, c'era tutta la collezione rilegata dei Nobel letterari: non li ha voluti nessuno. «Ma come, gli Harmony sì e i Nobel no? Sappiamo che l'Italia non va troppo bene, questo è uno dei sintomi». Oggi è la sua gran giornata: si aprirà a Palazzo Ducale la mostra della sua biblioteca, per «Il porto dei libri», una rassegna organizzata da Luciana Del Giudice su iniziativa dell'assessorato provinciale alla Cultura. Ci saranno, insieme con gli stand degli editori liguri, due cassonetti delle immondizie, «per chi butta» e «per chi prende», ci sarà un concorso letterario via Internet sul tema della spazzatura. Ma il centro è Pier > Corti, con una sala tutta per lui, dominata da un cassonetto pieno dei suoi libri e un video con Edoardo Sanguineti. Il critico poeta dialoga in taxi con il bibliofilo a quattro ruote e poi presenta «La ballata del trash», che ha scritto appositamente con musica di Liberovici. «Faccio questa mostra perché tutti capiscano quanto valgono i libri», dice il tassista. «A me riempiono la vita, mi fanno andare in nuovi mondi». E gli altri li buttano via. Giorgio Calcagno

Persone citate: Castellano, Edoardo Sanguineti, Liberovici, Luciana Del Giudice, Pazzaglia Luigi, Squarzina

Luoghi citati: Italia