Nastase: ho perso il primo set

13 In un clima di sfiducia e astensionismo, Bucarest gli ha preferito il candidato di destra Nastase; ho perso il primo set Si allontana la poltrona di sindaco REPORTAGE : ; ■ UNA GIORNATA CON L'EX STAR DEL TENNIS BUCAREST DAL NOSTRO INVIATO Come dicono nel suo vecchio gergo, Ilie Nastase è sotto di un set e fra dieci giorni finirà col perdere anche l'ultimo, il ballottaggio contro Victor Ciorbea, un sindacalista di destra che parla con la lentezza esasperante di uno psicanalista e probabilmente non ha mai servito una prima palla decente in vita sua. «La politica non ha niente a che vedere col tennis» esulta Libertatea, il giornale dei moderati, con un titolo invero un po' snob. «Semmai è il tennis che non ha niente a che vedere con la politica, per fortuna» avrebbe replicato più tardi Nastase, barricato nella villetta pariolina del suo partito (gli ex comunisti si chiamano pds anche qui) per una di quelle riunioni infinite e inconcludenti a base di birra, stuzzichini di carne ed alta strategia elettorale che gli hanno gonfiato la pancia di grassi e la testa di illusioni. Il suo sogno da sindaco - inseguire a colpi di racchetta i sei milioni di topi che villeggiano abitualmente sulle strade di Bucarest - si è infranto contro gli sbadigli ostili dei due milioni di umani che ancor meno dei topi sopportano il partito di governo al quale Nastase appartiene. Persino la sua popolarità, da noi intatta, in patria non regge il confronto con quella dell'italiano per antonomasia, Toto Cutugno. Nonostante una campagna elettorale poco romena a base di manifesti chilometrici, spot televisivi e spille colorate, Nastase ha ottenuto appena il 32% dei consensi, contro il 43% di Ciorbea, che nel secondo turno incasserà il 9% del centrista Vatacescu: praticamente un match-point. Ad appena sei anni é mezzo dalla rivoluzione, il disinteresse dei romeni per i giochi della politica è già totale: nelle amministrative di domenica quasi la metà degli elettori non è andata a votare e si avvertono i primi soffi àidemocratura, inquietante mix estèuropeo (h/democrazia e dittatura: il sindaco telegenico di Cluj, un certo Funar, ha chiesto l'introduzione del «voto obbligatorio» fra i calorosi evviva del partito di Nastase. A Bucarest, epicentro del riflusso, la percentuale dei votanti lambisce il 50% e solo oggi si saprà se la soglia è stata superata: altrimenti, per la disperazione di tutti, bisognerebbe rifare le elezioni. Nei seggi mancavano la carta, i timbri e alla fine anche l'inchiostro. Molte schede avevano già la croce prestampata sul partito da votare. Una candidata si faceva propaganda davanti alle sezioni elettorali con un altoparlante sul tetto dell'auto. Lo stesso Nastase si è presentato con l'abito che gli avversari gli hanno cucito addosso per tutta la campagna elettorale, quello dell'imbranato, chiedendo al presidente del seggio come bisognava votare. «Sa, per me è la prima volta». «Già che ci siamo, potremmo insegnarle anche a leggere», gli ha risposto Dan Boboiceanu, dell'opposizione. Qualche parolona, poi il tennista ha votato in qualche modo ed è partito per il lago, a raggiungere i suoi elettori, che palesemente non si erano mai mossi da li. Ieri mattina, mentre Nastase si raccontava in un ottimo italiano (secondo i connazionali lo conosce molto meglio del romeno), il suo televisore rimandava le immagini dei pacchi di schede ammassati davanti al ministero dell'interno, fra poliziotti in coda e scrutatrici in lacrime, in un caos svolazzante che avrebbe invogliato all'imbroglio un galantuomo. Nastase, lei è in finale ma il suo avversario sembra Borg. «Fisicamente non direi. Ha due occhialoni». Il Borg che nella finale di wim bledon '75 la strapazzò. «Quel giorno ero stanco e vecchio. Mentre in politica sono un giovanotto che sta entrando in palla appena adesso. Ho preso confidenza col gioco». Che è un po' sporco, vero? «Soprattutto per chi viene da uno sport in cui la prima cosa che ti insegnano è il fair-play». A essere giusti, non è che lei lo imparò mai benissimo. «Che c'entra? Io sfottevo l'avversario, ma poi lo battevo. Nel tennis non basta parlare: bisogna anche vincere». Ammetterà che stavolta la rimonta è quasi impossibile. «La gente ha votato i partiti invece delle persone. A Bucarest la maggioranza è di destra e ha preferito Ciorbea a me». Normale, visto che lei era il candidato della sinistra. «Che c'entra? Io sono Nastase. Do¬ vrei andar bene a tutti». Qual è stato il "passante" più perfido dell'opposizione? «Mi hanno dato dell' analfabeta e del venduto». Carini. Sui muri si legge «Nastase noua clase». «Nastase nove classi: quelle dell'obbligo. Alludono. Io non avrò il diploma, però ho 20 milioni di dollari in banca. Se tutti avessero fatto come me la Romania starebbe meglio». Queste cose le dice anche nei comizi? «Sbaglio, vero? Forse un politico dovrebbe solo pensarle». E l'accusa di "venduto"? «Mi fanno ancora pagare la finale di Coppa Davis persa contro gli americani». Smith la stracciò in tre set. «C'è chi pensa che io lo abbia fatto vincere apposta. Esattamente il contrario: la mia colpa fu di credere di aver già vinto». Tanto che la sera prima si era ubriacato e Tiriac, furibondo, la piantò in asso. «In Romania sono tutti bugiardi, questa è l'unica verità» Con Tiriac ri-siete amici? «Ha detto che io sarei il miglior sindaco per Bucarest». Tanto lui non ci sta mai. «Possiede una banca, qui». Soldi per la campagna gliene ha dati? «No. Bastavano i miei». Qualche giornale ha messo in dubbio anche questo. «Bugie. Hanno persino detto che non sono romeno. Ma se vai in Giappone e dici "Romania" ti rispondono "Nastase"». Che bisogno aveva di candidarsi un ex campione del mondo, e di mondo, come lei? «Mi andava l'idea che da sindaco avrei potuto lare cose pratiche, tipo dare la caccia ai topi». E perché proprio ai topi? «Bucarest è piena di topi. E di cani randagi, se è per questo. Sta arrivando il caldo, si rischiano epidemie. La città è cosi sporca che il nuovo sindaco dovrà prendere la scopa e fare una colossale pulizia». E' lo slogan con cui tenterà la rimonta impossibile? «Io sono il migliore per la mia città. Già solo con la mia candidatura ho riportato la Romania sulle prime pagine di tutto il mondo, più ancora di quando ero il numero uno dell'Atp». Ma se non inventa un colpo dei suoi, il match è perso. «Ormai la politica mi ha preso. Se non divento sindaco, in autunno mi candido al Senato». Senatore Nastase, vuol consolare i tifosi italiani? «Saluto Adriano Panatta. E ringrazio Mino Damato, il giornalista che a Bucarest ha creato l'ospedale dei malati di Aids. Per tutti i romeni ricchi come me, il suo è stato un richiamo a darsi da fare. Se sono entrato in politica lo devo anche a lui». Massimo Gramellini «Vincere il ballottaggio sarà quasi impossibile. Comunque io resto sempre il migliore» tetto dell'auto. Lo stesso Nastase si è presentato con l'abito che gli avversari gli hanno cucito addosso per tutta la campagna elettorale, quello dell'imbranato, chiedendo al presidente del seggio come bisognava votare. «Sa, per me è la prima volta». «Già che ci siamo, potremmo insegnarle anche a leggere», gli ha risposto Dan Boboiceanu, dell'opposizione. Qualche parolona, poi il tennista ha votato in qualche modo ed è partito per il lago, a raggiungere i suoi elettori, che palesemente non si erano mai mossi da li. Ieri mattina, mentre Nastase si Nastase, lei è in finale ma il suo avversario sembra Borg. IL LEADER INCARCERATO Nigeria, uccisa la moglie diAbiola LAGOS. Kudiratu Abiola, 44 anni, moglie del leader politico nigeriano Moshood Abiola, in carcere dal '94, è stata assassinata ieri mattina a colpi d'arma da fuoco. Secondo alcune testimonianze, la signora Abiola si trovava in auto vicino alla sua abitazione a Lagos ed è stata colpita alla testa. Subito ricoverata in ospedale, non ha più ripreso conoscenza ed è morta qualche ora dopo l'attentato in cui ha perso la vita anche il suo autista. La polizia sta cercando una vettura con diversi indivi¬ dui a bordo che si è allontanata a forte velocità dal luogo della sparatoria. La signora Abiola si era battuta per ottenere la scarcerazione del marito, virtuale vincitore delle Presidenziali del '93 annullate dalla giunta militare del generale Bahangida. Nel '94 Moshood Abiola si proclamò presidente della repubblica e fu incarcerato per alto tradimento. Ultimamente anche la moglie aveva passato dei guai per aver criticato l'attuale giunta, capeggiata dal gen. Abacha. [Ansa-Agi] Nastase sui campi di gioco e (in alto) in una foto di questi giorni Nastase sui campi di gioco e (in alto) in una foto di questi giorni