Graciov svende il voto dei marinai di Anna Zafesova
In 2 ore di colloquio svelati i segreti dello Stato ebraico «Auguri Bibi, siamo un Paese solo» Minacce di chiusura sulla Orient House RUSSIA I militari imbarcati all'estero hanno già depositato le schede elettorali Graciov svende il voto dei marinai «Hanno votato tutti per Eltsin», è scandalo ■j MOSCA NOSTRO SERVIZIO Elezioni libere e segrete? Non nell'ex Armata Rossa. Mancano ancora undici giorni alle elezioni del nuovo Presidente russo, ma il ministro della Difesa Pavel Graciov sa già come hanno votato alcuni dei suoi uomini: naturalmente, per Boris Eltsin. E non solo ne è al corrente, ma lo annuncia pure in pubblico. L'ennesimo scandalo della campagna elettorale è nato lunedì scorso, quando il ministro russo ha dichiarato di sapere chi vogliono avere come presidente alcune centinaia di marinai e ufficiali che si trovano a bordo di navi e sottomarini in giro per il mondo e che quindi sono stati costretti ad anticipare il loro voto. Secondo Graciov - che era molto orgoglioso del fatto - hanno votato «all'unanimità» per Eltsin. Una dichiarazione clamorosa, perfino in Russia. La Commissione elettorale centrale ha aperto subito un'inchiesta e ieri ne ha comunicato i risultati. Le schede dei militari in questione se ne starebbero tranquillamente chiuse in cassaforte, in attesa del 16 giugno quando verranno unite a quelle di tutti gli altri. Ma secondo il presidente della Commissione, Nikolaj Riabov, nelle affermazioni del ministro della Difesa non c'è nessuna violazione delle regole elettorali. «Ha solo espresso la sua opinione personale», questo è il verdetto con il quale Riabov ha chiuso il caso. Del resto, Graciov voleva solo fare un piacere al suo principale. Un errore che Boris Eltsin probabilmente gli perdonerà, come ha già perdonato al suo ministro più longevo - e più odiato - cose ben più gravi. Detestato dall'esercito per corruzione e nepotismo, colpevole del fallimento militare in Cece- nia, protagonista di innumerevoli scandali, e perfino sospettato di essere stato il mandante dell'omicidio di un giornalista scomodo, Dmitrij Kholodov, fatto saltare per aria due anni fa nella redazione del Moskovskij Komsomolez, Graciov ha resistito a tutto. E si è guadagnato perfino dal suo Presidente l'elogio di essere il «migliore ministro della Difesa di tutti i tempi». Qualche giorno fa l'inaffondabile ministro sembrava sul punto di concludere la sua carriera. Fonti informate davano per certa la sua sostituzione con Boris Gromov, il generale che aveva comandato il ritiro sovietico dall'Afghanistan. Ma Eltsin non si è deciso a sacrificare il suo fedelissimo nemmeno a prezzo di qualche milione di voti in più. Anche perchè Graciov garantisce all'attuale padrone del Cremlino che l'ex Armata Rossa voterà come ordinato. Ieri la Pravda ha pubblicato il testo di un telefonogramma inviato dal ministro a tutte le guarnigioni: «Votare per Eltsin». E non c'è dubbio che il sistema del lavaggio del cervello propagandistico, che le forze armate russe hanno conservato intatto dai tempi del comunismo, ricomincerà a funzionare a pieno ritmo. I comandanti hanno perfino ordinato a tutti i soldati di scrivere una lettera ai parenti invitandoli a votare per il Presidente in carica. In cambio avranno una licenza dopo il 16 giugno. E, anche se nell'episodio con i marinai che hanno votato in anticipo, Graciov forse ha semplicemente dimostrato uno zelo un poco eccessivo, il dubbio sul fatto che il voto nelle caserme avverrà come si deve rimane. Il generale Lebed, candidato alla presidenza ed ex comandante di armata, è uno che sa bene come si fanno queste cose: «I soldati vanno a votare tutti in fila e il comandante poi si porta via l'urna. E nessuno oserà dirgli niente perché la disciplina non viene abolita dalle elezioni». Ma anche fuori dalle guarnigioni si temono brogli. I comunisti manderanno nei seggi un esercito di 200 mila osservatori per un conteggio parallelo a quello ufficiale. Pochi dubitano che i due risultati saranno diversi. E ieri il leader comunista Ghennadij Ziuganov ha avvertito minacciosamente che, in caso di falsificazione, «il popolo saprà come reagire». Anna Zafesova Per la commissione elettorale «è una sua opinione. Le urne sono ancora sigillate» Il pc grida al broglio -<•-' A sinsitra, il presidente Eltsin tra i militari Qui accanto il ministro della Difesa Pavel Graciov
Luoghi citati: Afghanistan, Russia
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