Caccia al nero per le vie di Bologna
Caccia al nero per le vie di Bologna Una banda di teppisti ultra ha seminato il panico con spranghe e coltelli Caccia al nero per le vie di Bologna Dieci immigrati aggrediti durante la festa-promozione BOLOGNA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Una violenta e tragica caccia al nero. La festa per la promozione in A del Bologna Calcio è stata anche questo. Finiti i festeggiamenti si sono contati i feriti: una decina, tutti tifosi del Bologna e tutti con la pelle scura, come quella di Idris, appassionato juventino, noto commentatore di «Quelli che il calcio...». Gruppetti di teppisti, con la faccia coperta da bandane e con addosso tutto il terrificante armamentario da ultra, hanno preso di mira passanti extracomunitari. Tra via Indipendenza e via Irnerio, in zona Montagnola, a pochi passi dalla stazione, sono risuonate lugubri grida razziste: «Sporco negro, bastardi», come nei raid del Ku Klux Kian. Dalle 19,30 alle 21, lo sport praticato da gruppi di ultra è stato la caccia al negro con bottiglie, spranghe e coltelli. Un algerino di 26 anni, Yacin Sabi, ha subito i peggiori danni. Girava per strada con una bandiera rossoblu in mano, felice per la promozione di una squadra che, dopo anni di permanenza a Bologna, sente sua, quando è stato circondato da teppisti che hanno cominciato ad insultarlo, quindi a rincorrerlo. L'hanno raggiunto facilmente e quindi accoltellato. Yacin Sabi è stato ferito gravemente al fianco sinistro, la lama gli ha leso un rene e il torace e in tarda serata è stato sottoposto ad un intervento chirurgico. Per alcune ore i medici hanno temuto per la sua vita. Adesso è fuori pericolo, anche se resta la prognosi riservata. Prima di essere ricoverato all'Ospedale Maggiore ha potuto raccontare la dinamica dell'aggressione. Dalla sua testimonianza, polizia e carabinieri hanno tratto elementi utili per l'individuazione degli ultra. Dal letto d'ospedale, intubato, racconta con fatica: «Ero stato allo stadio a vedere la partita, poi per festeggiare la vittoria sono andato in centro con un amico, per bere qualcosa. Sono stato circondato da 20-25 giovani che avevano bottiglie e ferri. Mi hanno colpito». L'algerino non è l'unico extracomunitario finito all'ospedale. Anche un tunisino di 30 anni, Sheh Lofti, che sventolava uno striscione rossoblu, è stato ricoverato in serata al Maggiore, in medicina d'urgenza, per essere stato colpito con un bastone, o forse con una bottiglia, alla testa. Altri quattro cittadini extracomunitari sono stati costretti a ricorrere alle cure mediche per le ferite riportate, ma senza bisogno di ricovero. Il giorno dopo la festa, Bologna si interroga. Il sindaco Walter Vitali è indignato. «Gruppi di teppisti armati - dice - hanno voluto sfruttare la situazione per abbandonarsi a violenze di stampo razzista, che sono del tutto estranee alla cultura della città». Marisa Ostolani
Persone citate: Kian, Lofti, Marisa Ostolani, Sabi, Walter Vitali
Luoghi citati: Bologna
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