Scorciatoia per il patibolo/ decide la Corte Suprema

Scorciatoia per il patibolo/ decide la Corte Suprema STATI UNITI Si discute una legge, voluta da Clinton e dall'opinione pubblica, che vieta di ricorrere più di una volta al giudice federale Scorciatoia per il patibolo/ decide la Corte Suprema Sessione speciale (laprima dopo il Watergate) per abbreviare l'iter di tremila esecuzioni WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La Corte Suprema degli Stati Uniti è da ieri riunita in sessione speciale per prendere una decisione che influirà sul destino di circa 3000 condannati a morte in attesa dell'esecuzione. Per comprendere l'importanza della riunione iniziata ieri (e che, secondo le previsioni, dovrebbe protrarsi per circa un mese) basta pensare che l'ultima volta che la Corte Suprema si autoconvocò in sessione speciale fu nel '74, quando dovette pronunciarsi sul rifiuto del presidente Richard Nixon di consegnare documenti riguardanti lo scandalo Watergate. In questo caso la Corte deve decidere su un drastico restringimento delle possibilità di un condannato a morte di appellare la sentenza, stabilito da una legge firmata quest'anno del presidente Bill Clinton. La Corte, come al solito, si pronuncerà su un caso specifico, «Felker versus Turpin», nel quale un condannato a morte invoca la protezione della Costituzione per rovesciare il rifiuto di una corte d'appello statale di riaprire il suo caso. La decisione sul caso specifico farà poi giurisprudenza in senso generale. Il problema è questo: gli Stati protestano perché, dopo aver ottenuto una condanna a morte al termine del necessario iter giudiziario, il condannato può rinviare per anni la sentenza continuando a appellarsi a una corte federale, cioè sovrastatale, sostenendo che il processo a suo carico è stato irregolare. Qualche mese fa il Congresso ha spedito al Presidente, che l'ha firmata, una nuova legge antiterrorismo che, tra le altre cose, restringe a un solo ricorso la possibilità del condannato di ottenere t1" riesame del caso da parte di una corte federale. Se il ricorso verrà respinto una volta, successive richieste potranno essere bocciate con semplice procedura d'ufficio dalle corti d'appello statali. Ellis Wayne Felker 13 anni fa venne condannato per lo stupro e l'omicidio di una ragazza di 19 anni e da allo¬ ra è riuscito a ottenere continui rinvii dell'esecuzione, fino a che l'ultimo è stato bloccato sulla base della nuova legge anti-terrorismo. I suoi avvocati proclamano che i diritti costituzionali di Felker, come quelli di qualunque altro condannato nella stessa posizione, verrebbero irreparabilmente violati. Si tratta di una questione molto più grossa di quanto potrebbe apparire, anche perché la decisione della Corte Suprema potrebbe avere effetti che vanno ben oltre il problema della pena di morte. Sono molte, infatti, le questioni spinose sulle quali le decisioni degli Stati vengono in seguito bloccate per ricorso alle corti federali. Questo conflitto, per esempio, si verifica spesso sul tema dell'aborto. Fino a che punto le corti federali hanno il diritto di ingerirsi nelle decisioni delle corti statali? Dall'altra parte, la Corte Su¬ prema ha il compito di tutelare il pieno rispetto della Costituzione nell'amministrazione della legge e una corrente di pensiero giuridico rappresentata al suo stesso interno sostiene che, in casi di pene finali, «non è affatto saggio, oltreché non necessario, affrettare una conclusione». Il rischio è che un condannato possa essere mandato a morte senza essere riuscito a far decidere il suo caso da una corte federale, anche qualora abbia effettivamente degli argomenti forti a suo sostegno. Ma l'opinione pubblica americana, favorevole per tre quarti alla pena di morte, tende sempre più a considerare un'ingiustizia (anche economica) verso la collettività che un condannato a morte possa rinviare la sua esecuzione per 15 o 20 anni. Questo spiega perché il democratico Clinton firmò la legge. Paolo Passarmi Il «caso Felker» condannato a morte per stupro e omicidio sopravvissuto per 13 anni grazie ai ricorsi

Persone citate: Bill Clinton, Clinton, Ellis Wayne Felker, Richard Nixon

Luoghi citati: Stati Uniti, Washington