Un blob di comizi e di piazze in festa

Un blob di comizi e di piazze in festa il DIZIONARIO di F. & L. CONDIZIONI (s. pi.) - Divinità plurali delle arcaiche civiltà proto-mediterranee sul cui aspetto, potere, ruolo sacro gli studiosi dissentono. Le mette drasticamente in dubbio l'iscrizione decifrata sulla base del «sarcofago di Ugarit» (V mill. a. C), che recita: «Le Condizioni non esistono». Ma per altri studiosi la versione va capovolta in «Non esistono le Condizioni», che indurrebbe a ipotizzare un'assenza solo temporanea. Per il focoso Schliemann le Condizioni nel culto cretese erano senz'altro assimilabili ai folletti nordici (indoeuropei), ora amichevolmente e visibilmente raccolti intorno agli umani, ora invece dispersi, volatilizzati nelle foreste. L'incipit di un poema epico fenicio pervenutoci in piccola parte annuncia: «Quando ci saranno le Condizioni», e un breve testo assiro, forse di carattere funerario, evoca un momento in cui «sono venute a mancare le Condizioni». Il fatto che le Condizioni si creano, si possono o si debbono creare, è in genere accettato come evidente. Le divergenze appaiono per contro massime riguardo alla rappresentazione - forma e sostanza di tali «creature». Erano statuine di bronzo, d'oro, di ceralacca? O solenni piramidi di marmo, eterogenei cumuli di rifiuti, tavolette di miglio pressato, effimere increspature sulla sabbia che le tribù nomadi del deserto veneravano e invocavano per remotissima tradizione? Non è poi chiaro a che cosa alludesse il poeta simbolista Stéphane Mallarmé (18421898) nell'enigmatico frammento: «Les Conditions, hélas, toi, fallacieusement Fange».

Persone citate: Schliemann