«Venite a Stromboli, non c'è pericolo» di Fabio Albanese

«Venite a Stromboli, non c'è pericolo» «Troppe persone si fermano in zone in cui non è permesso andare». Sette i feriti, nessuno è grave «Venite a Stromboli, non c'è pericolo» Ma dopo l'esplosione dell'altra notte, è polemica sui turisti STROMBOLI. Dodici secondi, lunghi, interminabili, durante i quali sarebbe potuto accadere di tutto. E invece lo Stromboli, vulcano in costante attività e meta ambita di turisti, con l'esplosione dell'altra notte ha dato soltanto più spettacolo del solito. I sette feriti che sono stati medicati nella guardia medica dell'isola hanno pochi segni che spariranno tra qualche giorno. La più grave, se così si può dire, è un'anziana turista svizzera, Eleonora Abakerli, 64 anni, venuta da Losanna con una comitiva per ammirare da vicino le esplosioni dello Stromboli: è stata ricoverata per qualche ora nell'ospedale di Lipari con una distorsione ad una caviglia che si è procurata mentre scendeva precipitosamente a valle. Un suo concittadino, Hans Ury Burklart, 27 anni, se l'è cavata con quattro punti di sutura alla fronte, dopo essere stato colpito da un frammento di lava fredda. Gli altri, come racconta lo stesso medico che li ha soccorsi, Francesco Idone, «hanno qualche lieve escoriazione e una grande paura addosso». Due, quando ieri poco prima dell'alba sono stati ritrovati e portati a valle, erano in stato di choc: giuravano che non avrebbero mai più messo piede su un vulcano. Ma i loro compagni di viaggio non ci credono: «E' stato un botto un po' più forte degli altri - hanno raccontato - forse siamo stati noi un po' incoscienti». «Lassù» è una sorta di terrazza panoramica, a quota 700 metri, dalla quale si domina la vetta dello Stromboli e il mare delle Eolie. Da qui si possono vedere le tre bocche, delle cinque che ha il vulcano, in costante attività. Sabato sera diverse comitive di gitanti, giunte nell'isola per il fine settimana, avevano deciso di trascorrere lì la notte, approfittando dell'aria tersa, della temperatura piuttosto mite e di una grande luna piena che ri¬ schiarava la zona. La prima escursione è partita ah'imbrunire. Le guide ufficiali hanno portato in cima al vulcano alcune centinaia di persone. Loro non consigliano di restare lì la notte ma per i turisti, spinti da una sorta di passa parola, la tentazione è troppo forte nonostante un'ordinanza di divieto di accesso sia in vigore dallo scorso anno. Così, mentre la guida Antonio Zerilli portava giù il suo ultimo gruppo «ufficiale», forse allarmato per le «strane esplosioni» che aveva notato, diverse dalle solite, a quota 700 è successo il finimondo. Mancavano dieci minuti alla mezzanotte. Una pioggia di lapilli e di cenere ha cosparso la zona dove i turisti si preparavano alla lunga notte, piuttosto che finire, come normalmente avviene, dal lato opposto, sulla «sciara del fuoco», un costone a strapiombo sul mare. I lapilli incandescenti hanno anche appiccato il fuoco ad arbusti e cespugli. In breve, alte fiamme si sono levate nella notte; viste dal centro abitato, -"mbravano una colata che scendeva minacciosa a valle. All'inizio erano stati segnalati feriti, forse morti, alcune decine di dispersi. Ma alle prime luci dell'alba si è avuta certezza che il bilancio era stato, per fortuna, ben diverso. «Si è trattato di una micro emergenza subito rientrata - ha spiegato 3 sottosegretario alla Protezione Civile Franco Barberi, lui stesso vulcanologo - e ora la situazione è più tranquilla di una settnnana fa. Le bocche sono tutte aperte. Esplosioni un po' più violente sono fisiologiche sullo Stromboli, almeno una volta l'anno. Tutti però dovrebbero essere accompagnati da guide esperte e osservare i cartelli di divieto». Barberi ieri pomeriggio ha fatto una visita-lampo a Stromboli. Ha visto le zone delle esplosioni, ha incontrato il sindaco di Lipari, ha rassicurato tutti: «Andate pure tranquilli in vacanza a Stromboli, non vi succederà nulla». E' anche il messaggio della gente di qui, 400 persone che convivono costantemente con il vulcano e con i turisti: «Stromboli non è un vulcano cattivo - dice Vito Russo, un albergatore -, il vulcanologo francese Tazieff, anzi, una volta disse che questo è uno dei vulcani più turistici del mondo». E già ieri mattina la nave traghetto «Carpaccio» sbarcava un nuovo gruppo di turisti, pronto a salire sul vulcano. Fabio Albanese Gli esperti: «La situazione è di assoluta tranquillità Ma rivolgetevi sempre alle guide» * Due immagini del vulcano Stromboli che l'altra notte ha provocato grande paura tra residenti e turisti per un'esplosione

Persone citate: Antonio Zerilli, Eleonora Abakerli, Francesco Idone, Franco Barberi, Hans Ury Burklart, Tazieff, Vito Russo

Luoghi citati: Lipari