QUANDO LA DEMOCRAZIA E'TRAGICA di Guido Ceronetti

QUANDO 1A DEMOCRAZIA E'TRAGICA LE ELEZIONI DANNOSE QUANDO 1A DEMOCRAZIA E'TRAGICA PERCHE' vogliono persuaderci, col martello pneumatico ideologico, che la democrazia, le elezioni politiche, siano un cissohitn intoccabile, un bene sempre, un magnifico Partenone appena rigato da qualche difetto? Questo è mentire. Più che di un bene relativo, si tratta di un bene tragico. Pesa su tutto la fatalità. Quale bene poteva venire, in un Israele cosi implacabilmente diviso, con marea che sale di fanatismo religioso, dal tare adesso le elezioni? Ragionando con buon senso, è naturale rispondere: nessuno, queste elezioni era meglio, molto meglio non farle. Un piccolo colpo di Stato dopo l'assassinio scellerato di Rabin sarebbe stato un atto illuminato. Dico in astratto: le conseguenze potevano essere terribili. Ma forse meno terribili che dare agli altri la possibilità di distruggere, col voto libero, un sistema di accordi bilanciati mai stati più difticili di così, probabilmente, nella storia umana. Non fare le elezioni, rimandarle a qualche anno dopo, quando la pace fosse consolidata. Intanto, andare avanti, non cambiare nulla in plancia. Ci saranno pure dei beni eli tutti, degli interessi di tutti che valgono infinitamente di più che il rinnovo di un parlamento o il cambio di un presidente! E' una scemenza pensare che una massa votante ragioni, gli intelligenti si contano sulle dita, quel che esce dalle urne, quando sia giusto, è per caso. In Israele trentamila colpi mirati al cuore della pace, dando la vittoria agli oppositori, hanno ripetuto l'atto infame di Ygal Amir: perché armare di voto quelle mani? perché non disarmarle preventivamente bloccando le elezioni? Bloccando le elezioni in Guido Ceronetti CONTINUA A PAG. 4 QUINTA COLONNA

Persone citate: Rabin, Ygal Amir

Luoghi citati: Israele