«Soldi? Un regalo Fininvest»

taTunm, 35.37 ; Il manager in carcere: sì, ho ricevuto un miliardo e 280 milioni «Soldi? Un regalo Fininvest» Console (Isveimer) ai magistrati MILANO. «Una regalia del tutto inaspettata»: così Ulderico Console, ex responsabile dell'area nord dell'Isveimer, ha definito i soldi ricevuti dalla Fininvest. Lo ha detto ai magistrati Grigo e Greco - che lo hanno interrogato ieri, per tre ore, nel carcere di San Vittore. Console è lì dentro da giovedì sera, quando è stato arrestato con l'accusa di corruzione: quei soldi, secondo i magistrati, non erano infatti una «gentile regalia» bensì un'autentica tangente pagata dalla Fininvest in cambio di un finanziamento di 450 miliardi ottenuto appunto dall'Isveimer tra il '90 e il '92. A tasso agevolato: lo stesso tasso, secondo .l'accusa, che l'Isveimer è tenuto a praticare «alle imprese operanti nel Mezzogiorno continentale»; definizione che non si attaglia certo alla Fininvest la quale avrebbe usato tali finanziamenti nelle «scalate» di Borsa. La tangente era di 4 miliardi e 400 milioni. Ma Ulderico Console ha ammesso soltanto una cifra inferiore, e cioè quel miliardo e 280 milioni (in Cct) che erano stati trovati in suo possesso. Per quanto riguarda il resto della somma avrebbe detto di non saperne nulla, negando che all'Isveimer siano stati «beneficiati» altri funzionari. Dunque, come ha detto il suo avvocato, Ludovico Isolabella, la tesi di Console è questa: «Ho ricevuto quei soldi, in due tranches, ma li ho considerati solo una percentuale sull'affare versata a titolo di regalia». Del resto, secondo Console, «l'affare si sarebbe comunque fatto, anche senza regalie». Perché sarebbe stato un affare «regolare», un finanziamento lecito ad un gruppo che godeva di un'ottima fama («Le banche - avrebbe osservato Console - facevano a gara nel finanziarlo») e che difatti «ha rimborsato per intero il finanziamento». Riguardo a chi materialmente gli ha versato la «regalia», Console avrebbe indicato Mario Moranzoni, cioè l'ex manager Fininvest attualmente detenuto a Montecarlo e che, secondo un altro manager del gruppo, Raffaele Zenoni, «si propose come intermediario con un'operazione esterovestita». Zenoni è stato nuovamente interrogato ieri, nel pomeriggio a San Vittore: in particolare avrebbe spiegato il contenuto dei due appunti sull'operazione Isveimer che erano stati trovati in suo possesso, di cui uno con la firma autografa di Gianfranco Foscale. Il suo avvocato, Guido Viola, ha presentato istanza di scarcerazione ma la decisione slitta a lunedì. Il legale comunque è «fiducioso», vista la collaborazione fornita da Zenoni e visto che, proprio ieri, un altro manager Fininvest arrestato nella prima tornata, Alfredo Zuccotti, ha ottenuto gli arresti domiciliari. Anche lui dopo interrogatori in cui avrebbe fornito particolari «interessanti» per gli inquirenti. Tempi più lunghi, invece, per l'interrogatorio del vicepresidente Fininvest Foscale, detenuto a casa sua, mentre lunedì sarà la volta di Giuseppino Scabini, il «cassiere» dei libretti al portatore. E' soprattutto in vista di questi due interrogatori che i legali della Fininvest affilano le armi. Ennio Amodio, avvocato di Silvio Berlusconi, ha già illustrato quale sarà la linea difensiva: «La corruzione, come ipotesi di reato, non esiste; il rapporto con l'Isveimer non ha riguardato denaro pubblico. Si è trattato di un regolare finanziamento, per cui si è pagaia una normale provvigione». Tutto in ordine, quindi, secondo la Fininvest e i suoi legali. Il gip invece scrive di «reiterazione e sistematicità degli episodi illeciti». [s. mar.] E Alfredo Zuccotti della Fininvest ottiene i domiciliari I pm: tangente in cambio di finanziamenti Il pm Francesco Greco che ieri ha interrogato Ulderico Console

Luoghi citati: Milano, Montecarlo