E adesso il Palazzo dice: avanti, Savoia

E adesso il Palazzo dice: avanti, Savoia E adesso il Palazzo dice: avanti, Savoia Tutti d'accordo per il rientro, ma Bertinotti frena "iq ROMA A tredicesima disposiI zione transitoria della I j Costituzione repubbli**l cana dice: «Agli ex re di Casa Savoia, alle loro consorti e ai loro discendenti maschi sono vietati l'ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale». Il rientro dei Savoia in Italia, e dunque l'abolizione di questa norma, trova ampi consensi nel Palazzo. I presidenti delle Camere, Antonio Mancino e Luciano Violante, hanno espresso parere favorevole. Non rilasciano per ora dichiarazioni, ma fanno trapelare aperture. Per Gianfranco Fini, che ha rapporti di amicizia con un ramo dei Savoia, quello Aosta, nulla ostacola il loro rientro: «Fatti storici superati: non c'è alcun motivo per cui la famiglia Savoia debba restarsene in esilio». Identica posizione per Rocco Bottiglione, segretario del cdu: «Dopo mezzo seco¬ lo, occorre superare nei fatti una misura che è già stata superata dalia storia». Pierferdinando Casini, del ccd, precisa che il suo è un parere favorevole, e senza riserve, da almeno dieci anni: «Mi feci latore di una proposta fin dalla mia prima elezione a parlamentare. Il difficile, per quel che riguarda questo argomento, è passare dalle parole ai fatti. Ma sono quasi sicuro che la vittoria della sinistra favorirà il rientro dei Savoia». Impossibile verifi- care se il pensiero dell'onorevole Casini è fondato: Massimo D'Alema del pds, e Walter Veltroni dell'Ulivo, non rilasciano dichiarazioni in materia. Lo fa, invece, Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione comunista: «Siamo contrari al rientro di una famiglia reale che non ci pare abbia ritenuto conclusa la vicenda dinastica, nel suo rapporto con l'Italia. Anche perché i Savoia non hanno fatto alcuna autocritica rispetto a un passato di forte compromissione con il regime fascista». Una voce isolata, quella di Bertinotti. Gerardo Bianco dei popolari invoca una pacificazione: «Sono favorevole da anni alla rimozione dell'ostacolo costituzionale al rientro di Vittorio Emanuele e famiglia. La storia repubblicana è ormai consolidata, e ogni frattura con la storia va risanata». Più articolata la posizione di Carlo Ripa di Meana, portavoce dei Verdi: «La norma costituzionale venne, se non sbaglio, definita transitoria. Serviva a bloccare ogni tentazione monarchica, ed era necessaria per consolidare la repubblica. Ma sono ormai passati cinquantanni. E una società, una comunità, deve sempre pacificarsi con la sua storia precedente, per guardare meglio al futuro». Da Berlusconi arriva, lapidario e secco, un bel «Sì, che i Savoia tornino in Italia». fa. r.] li presidente della Camera Luciano Violante II leader di An Gianfranco Fini

Luoghi citati: Aosta, Italia, Meana, Roma, Savoia