Arsenale nella casa del maresciallo di J. P.

Cronache Ombre di un collegamento con il triplice omicidio avvenuto due mesi fa Arsenale nella casa del maresciallo Arrestato ad Ancona, nascondeva bombe e pistole Sambucheto, avvenuta il 6 marzo, avevano perso la vita Nazzareno Carducci, la moglie Giovanna, incinta di otto mesi, e il padre di lei Giovanni Ascione. Massimiliano Schiavi si trova in stato di fermo mentre il maresciallo Monticone è stato già trasferito nel carcere militare di Forte Boccea a Roma. Le armi erano nascoste in un sottoscala dell'alloggio di servizio del maresciallo, all'interno della caserma di Porto Recanati. Verranno sottoposte subito a perizia. Strettissimo il riserbo degli inquirenti (l'inchiesta è coordinata dal procuratore antimafia Fausto Angelucci) sul contesto in cui è maturato l'arresto di Monticone. «Cercavamo delle armi», si lasciano sfuggire gli investigatori, «e ANCONA. Il comandante della stazione dei carabinieri di Porto Recanati, Giovanni Monticone, di 46 anni, è stato arrestato ieri nell'ambito di un'operazione di polizia e carabinieri coordinata dalla procura distrettuale antimafia di Ancona perché nascondeva in casa un vero e proprio arsenale: una pistola mitragliatrice, tre pistole, un revolver, 14 bombe a mano, detonatori e munizionamento vario. In seguito agli elementi emersi la Criminalpol ha arrestato per gli stessi reati Massimiliano Schiavi, 26 anni, fratello di Marco Schiavi, finito in carcere nel marzo scorso con l'accusa di detenzione di armi nell'ambito delle indagini per il triplice omidicio di Sambucheto (Macerata). Nella strage di adesso le abbiamo trovate». Si tratta di capire se e quando sono già state utilizzate. Non ci sono conferme per ora su legami fra questa inchiesta e l'omicidio di Sambucheto o altri episodi criminosi avvenuti nella zona. Resta il fatto che il fratello di Massimiliano Schiavi, Marco, venne arrestato insieme a un ventiquattrenne di Loreto, Salvatore Giovinazzo, perché alcuni testimoni sostennero di averli visti oliare una mitraglietta e due pistole - mai ritrovate - prima della strage di Sambucheto, compiuta da tre killer incapucciati armati di mitragliette e pistola a tamburo. Un eccidio rimasto finora impunito, che si ipotizzò inquadrato in una lotta interna alla criminalità per il controllo del territorio. [j. p.]

Persone citate: Angelucci, Giovanni Ascione, Giovanni Monticone, Massimiliano Schiavi, Monticone, Nazzareno Carducci, Salvatore Giovinazzo

Luoghi citati: Ancona, Macerata, Porto Recanati, Roma