Galles la Regina fugge tra i fischi di Fabio Galvano
I giovani all'università protestavano a difesa del gaelico: sette arresti I giovani all'università protestavano a difesa del gaelico: sette arresti Galles, la Regina fugge tra i fischi Dagli studenti insulti e gestacci LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Contestata da un gruppo di studenti, la regina Elisabetta è stata costretta ieri ad abbandonare una visita all'università del Galles, nella cittadina di Aberystwyth. Fischiata, insolentita, fatta oggetto di gesti poco riguardosi, forse la sovrana sarebbe anche stata disposta a correre il rischio di qualche fischio in più durante la prevista inaugurazione di un nuovo laboratorio scientifico dell'università: dopo tutto sarebbe stato il minore nella lunga serie di mali che l'hanno amareggiata in questi ultimi anni. Ma la polizia ha insistito; e dopo consultazione con la sua guardia del corpo la sovrana ha deciso «con grande dispiacere», precisa un portavoce di palazzo - di rinunciare a quell'ultima parte della visita. Gli studenti protestavano per la lenta e inarrestabile morte della lingua gallese, sempre più secondaria - anche in quelle valli di un orgoglioso nazionalismo - all'inglese dominante. Contestazioni del genere non sono nuove né rare, e non sono neppure dominio esclusivo del Galles; ma è forse la prima volta - il clima è quello che è, la prudenza non è mai troppa - che i dimostranti vincono. Sette di loro, tutti attivisti della Società per la lingua gallese, sono stati arrestati: sei per reati di ordine pubblico e uno per danneggiamento criminale. Fra di loro i quattro che, all'arrivo della regina per inaugurare una nuova ala della Bibliote¬ ca nazionale gallese, avevano scavalcato le barriere e avevano cercato di raggiungere la Rolls-Royce reale. Elisabetta, sorridente e con la mano atteggiata al saluto di prammatica per la piccola folla che l'attendeva, forse non se ne era neppure accorta. Alcuni agenti li avevano bloccati, ma ormai la scorta ragionava in termini di protezione più stretta. Così, quando nel pomeriggio 200 studenti si sono radunati gridando slogan e sventolando striscioni con men che cortesi inviti alla regina ad andarsene, la polizia ha mandato rinforzi. Ma i 50 agenti non hanno potuto impedire a gruppi di studenti di superare le barriere, di lanciarsi sui pendii erbosi lungo la strada dove la sovrana sarebbe passata di lì a pochi minuti. L'auto della regina stava per partire quando il capo della polizia di Dyfed-Powys («La decisione non è stata presa a cuor leggero», afferma un comunicato diramato ieri sera) ha consigliato via radio il cambiamento di programma. Si è scoperto in seguito che la maggior parte degli studenti avevano in programma un pacifico sit-in, per impedire a Elisabetta di inaugurare il nuovo padiglione (lo ha fatto poi il rettore dell'università); ma nelle tasche e nelle bisacce di alcuni studenti sono state anche trovate le «armi improprie» di questo tipo di protesta, uova e ortaggi vari. Dalle finestre dell'università sventolavano precisi messaggi: «Dim croe- so», nessun benvenuto. E da alcuni altoparlanti fluivano melodiose ballate popolari gallesi, che soffocavano gli applausi. Il rettore dell'università, il professor Derec Llywd Morgan, ha criticato la polizia locale, accusandola di «non avere organizzato una sufficiente protezione». Ma ha anche difeso il diritto degli studenti di esprimere la loro disapprovazione in modo pacifico. «Forse - ha aggiunto viviamo in momenti in cui gli addetti alla sicurezza della famiglia reale sono più nervosi di quanto fossero in passato». Fabio Galvano I guai e le amarezze per la regina Elisabetta sembrano non finire mai: dopo gli scandali di famiglia i pettegolezzi e i divorzi ora sono arrivati anche i fischi e le contestazioni degli studenti
Persone citate: Elisabetta, Rolls
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