QUASI UN PROGRAMMA DI GOVERNO di Mario Deaglio

«Presto un 740 di due pagine» QUASI UN PROGRAMMA DI GOVERNO Alla fine, però, i governatori che le avevano scritte e lette con solennità erano in un modo o nell'altro obbligati a finanziare il Tesoro, oppure a coordinare con il Tesoro la propria azione, mentre oggi la Banca d'Italia non ha più tale obbligo e gestisce la politica monetaria in assoluta e sacrosanta autonomia. Tra i tanti problemi istituzionali di questo Paese, ce da chiedersi se un organismo politicamente irresponsabile, come è appunto la Banca d'Italia, debba proprio esprimersi in maniera così marcata su temi di rilevanza politica. Quello del ruolo istituzionale della Banca d'Italia deve quindi considerarsi un problema aperto, non già nel senso di cercare di limitarne l'autonomia, ma di stabilire entro quali confini e con quali modalità tale autonomia debba essere esercitata, in quali materie il governatore parli ex cathedra e in quali, invece, la sua opinione, pur molto autorevole, abbia una rilevanza più simile a quella dei comuni mortali. Se dai problemi istituzionali si passa al contenuto della relazione, non si può non rimanere affascinati dall'eleganza e dalla coerenza dei ragionamenti. Trova qui compimento la diagnosi, sostenuta in maniera non troppo velata dalla Banca d'Italia al tempo del governo Dini, circa l'insufficienza dell'azione di politica economica di quel governo; mentre poi i mezzi di informazione davano gran peso alla diminuzione dell'inflazione tendenziale, dovuta a un effetto, per dir così, meccanico, la Banca guardava all'inflazione media che rimaneva pericolosamente alta. L'andamento recente e le proiezioni che si possono fare per i prossimi mesi circa la vischiosità dei prezzi nelle condizioni attuali sembrano dare chiaramente ragione all'ufficio studi dell'istituto di via Nazionale. Qualche perplessità desta invece l'analisi delle cause di questa persistente inflazione. Il governatore ha accusato, senza mezzi ter¬ mini, le imprese manifatturiere e della distribuzione di comportamenti «tendenzialmente inflazionistici». L'esame dell'andamento dei prezzi alla produzione, pressoché piatti da molti mesi, non reca però grande conforto alla tesi di un forte ruolo dell'apparato produttivo nel perdurare del rialzo dei prezzi. Tale rialzo è forse da attribuire a situazioni di scarsa concorrenza e va accertato in base a un discorso differenziato per settori senza ricorrere a una semplicistica accusa in blocco. Con l'insieme di questi discorsi, la Banca d'Italia sembra avere, in qualche modo, circoscritto la sfera d'azione entro cui il nuovo governo dovrà muoversi. E' una sfera razionale e ragionevole e la sottolineatura di problemi scomodi rappresenta un importante contributo al dibattito nazionale. Purché, in materia non strettamente monetaria, l'opinione della Banca venga presa per quello che effettivamente è, e cioè un'opinione autorevole e importante, ma non la verità rivelata. Mario Deaglio

Persone citate: Dini