Visco poche novità

E Visco: poche novità Buttiglione, freni alle spese LA REPLICA DEI POLITICI E sa ROMA il punto di partenza. Il discorso elei governatore Antonio Fazio all'assemblea della Banca d'Italia appare ai diversi leader politici come la base per gli interventi sulla finanza pubblica che il governo e il Parlamento dovranno avviare. E le valutazioni sulle parole di Fazio danno vita a una nuova sfida tra maggioranza e opposizione sugli impegni in politica economica. Vincenzo Visto, ministro delle Finanze. «Le previsioni sul deficit 1996 non sono cose nuove, non sono notizie. E' invece una notizia la conferma che quando l'inflazione sarà al 4% la Banca d'Italia abbasserà il tasso di sconto. E siamo molto prossimi a questo dato. L'inflazione scende molto lentamente ma questo dipende molto da fatti congiunturali: siamo in una situazione non brillantissima ma nota. La manovra sarà misurata rispetto agli obiettivi del trattato di Maastricht». Antonio Moicani», ministro delle Poste. «Che la situazione dei conti dello Stato fosse piuttosto grave si sapeva, ma non so se poi saranno necessari 20 mila miliardi. In questo momento se ne sta occupando il ministro del Tesoro. Poi bisogna anche pensare al documento di programmazione per il prossimo anno. Insomma, il quadro è molto complesso». Umberto Bossi, leader Lega Nord. «La faccenda si sta complicando. E' in atto da almeno sei mesi un rallentamento generale nei portafogli degli ordini delle imprese. Questo non renderà molto allegri rispetto al progetto del governo che si basa sul vecchio sistema dell'assistenzialismo al Sud e sulla proposta di fare investimenti, stampando titoli di Stato e aumentando le tasse. E chi paga e mantiene il Paese è la macchina produttiva della Padania». Rocco Buttiglione, segretario cdu. «Fazio disse le stesse cose a proposito della finanziaria 1996, quando osservò che la stima di crescita del pil era eccessivamente positiva. Cèbisogno di un'azione decisa sui conti pubblici, cosa difficile per Romano Prodi: se provasse a uscire dalla sua vaghezza, uno dei suoi alleati sarebbe pronto ad abbandonare la maggioranza». Pierfcrdinando Casini, segretario «ed. <Alla vaghezza delle parole di Prodi ha posto rimedio il governatore della Banca d'Italia richiamando il governo alla dura realtà dei fatti: l'inflazione resta alta, lo sconfinamento nei conti pubblici è ben più consistente di quanto ipotizzato da Dini e riferito dal sottosegretario Giarda». Diego Masi, capogruppo Camera Rinnovamento italiano. «Sarà difficile fare una finanziaria in linea con il documento di programmazione: vorreb¬ be dire che maggiori sacrifici atten.dfino il Paes&e, soprattutto, nuove tasse. Bisogna augurarsi che il pil cresca più del previsto e si arrivi a una discesa dei tassi: sarebbe questa l'unica via per una finanziaria meno dolorosa». Antonio Martino, economista Forza Italia. «La stima dello scostamento di 18-20 mila miliardi sui conti pubblici 1996 fatta da Fazio è l'ennesima conferma che di fatto non si governa il bilancio dello Stato. Non ci vogliono manovre di correzione ma riforme strutturali dei meccanismi di spesa». Fausto Bertinotti, segretario rifondazione comunista «Fazio dice che sono aumentati i prezzi e i profitti come mai dagli Anni 50 a oggi a fronte di una diminuzione dei salari e delle pensioni. Dunque le imprese creano inflazione e a perderci sono le masse popolari. Ma anche il danno all'economia è grande». Pietro Armoni e Carlo Pace, responsabili bilancio e finanze di An. «L'entità cospicua della manovra che il governatore ritiene necessaria costituisce implicito riconoscimento del mancato rigore con cui, specie nella fase preelettorale, il passato governo ha gestito la spesa pubblica». Ir. r.l Per Bertinotti è colpa delle aziende Maccanico: situazione molto complessa Il ministro delle Finanze Vincenzo Visco

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