ZENZELE, TI SCRIVO DALLO ZIMBABWE

ZENZELE, TI SCRIVO DALLO ZIMBABWE ZENZELE, TI SCRIVO DALLO ZIMBABWE ZENZELE, LETTERE PER MIA FIGLIA Nozipo Maraire Mondadori pp 237 L 25.000 MILANO OZIPO Maraire è nata nello Zimbabwe 32 anni fa. Ancora giovanissima è partita per l'America dove si è laureata in biologia e neurochirurgia. Zenzele, lettere per mia figlia è il suo primo libro che esce da Mondadori. Lettere con cui una madre cerca di comunicare, alla figlia che sta per partire, il patrimonio delle sue origini, la storia del suo Paese, un monito a non dimenticare e a fare tesoro della saggezza antica. Ma chi è Zenzele? «E' una ragazza africana, che, molto giovane, prende una decisione per certi aspetti difficilissima: lascia tutto per un Paese sconosciuto. La spinta a fare questo passo le viene proprio da una grande curiosità, vuole vedere il resto del mondo, fare nuove espe- Una donna africana In un romanzo epistolare un dialogo tra la madre e la figlia lontana: Nozipo Maraire racconta una donna africana in fuga dal passato per capire le sue origini nenze: se ne va per capire meglio quello che lascia. Credo sia un'esigenza comune a molti giovani, anche in Europa: vogliono viaggiare, sono curiosi, cercano di vedere le cose da un'angolazione nuova». Tutto ciò è raccontato attraverso le lettere di sua madre. «Si, ma scrivendole, la madre non cerca di trattenerla, vuole solo comunicare la sua esperienza, vuole darle una storia con cui partire, la consapevolezza delle sue origmi, perché lei, che è così giovane, possa sentirsi una persona il più possibile completa, anche in un Paese lontano, completamente estraneo». Sembra esserci una differenza enorme tra queste due generazioni di donne. «Certo la condizione della donna africana oggi è molto cambiata. Fino a non molto tempo fa le donne in Africa dovevano essere anche fisicamente macchine da lavoro: oltre a prendersi cura della casa e dei bambmi, lavoravano nei campi, portavano l'acqua sulla testa. Oltretutto per una donna è sempre stato difficile avere una propria identità perché prima veniva chiamata con il nome del marito, poi con quello dei figli: non potevi essere Mary, ma Amay Zenzele, che vuol dire madre di Zenzele. Oggi è tutto diverso, gh eventi storici hanno creato un abisso tra le generazioni, le ragazze di adesso sono moderne, vogliono essere libere, partire, fare carriera. La lotta per l'indipendenza ha restituito la dignità al mio popolo e anche le donne ne sono pienamente consapevoli». In una delle lettere si parla proprio della guerra per l'indipendenza, attraverso la storia di un'altra donna, Tinawo. «Tinawo lavora come donna di servizio in una casa di bianchi. C'è un'immagine molto simbolica nel mio libro:quando uscivano in macchina a fare la spesa, i padroni mettevano il cane a sedere davanti e lei dietro. Era un insulto, un modo per dimostrarle la sua inferiorità, è una cosa che molti africani in Zimbabwe hanno provato. A poco a poco in Tinawo nasce però la voglia di liberarsi e lottare per riconquistare il Paese e la dignità». La storia di Zenzele è molto simile alla sua... «Sì, ho lasciato il mio Paese per andare a studiare in America. Non so quanto fossi cosciente di ciò che volevo quando sono partita, ma ricordo che era tutto così eccitante». E poi? «All'inizio assorbì tutto, cerchi di impossessarti di tutto, il cibo, la lingua, la cultura, i libri. Poi ad un certo punto ho cominciato a chiedermi che cosa ci fosse di mio in tutto quello. Solo allora ho capito che non dovevo dimenticare le mie origini, ho sentito la necessità di trovare qualcosa che mi appartenesse, che definisse la mia identità. Non dimenticare è diventato importante perché mi ha aiutato a capire chi sono». In questo libro sembra esserci la richiesta della saggezza, di qualcosa di perduto. «La saggezza è pace. Avere un rapporto sereno con il proprio passato vuole dire avere un rapporto sereno con il proprio futuro. Ho scritto questo libro proprio per cercare megho questo passato, per possederlo e per trovare quella pace». Valentina Battaglia

Persone citate: Maraire, Nozipo Maraire, Valentina Battaglia

Luoghi citati: Africa, America, Europa, Milano, Mondadori