Il Gobbo sul freno delle meraviglie di Fabio Galvano

Il Gobbo sul freno delle meraviglie Da Nottingham, città di Robin Hood, allo «Stivale», il via alla «Disneyland viaggiante» Il Gobbo sul freno delle meraviglie Dieci vagoni Disney attraversano l'Europa UNA FAVOLA VIAGGIANTE NOTTINGHAM DAL NOSTRO INVIATO In treno come fra le guglie di Notre Dame, nella Parigi medievale di Quasimodo, affascinante e misteriosa; e, attorno, la grande «Festa dei Folli» in cui guitti, saltimbanchi e giocolieri riportano a quello che era il cinema di allora. Per i bambini inglesi, attorno al «Treno di Quasimodo», è già felicità; quelli del resto d'Europa dovranno invece attendere. Perché quel treno, la clamorosa iniziativa pubblicitaria creata dalla Disney, segue passo per passo le vicende del nuovo cartone animato a cui s'ispira, «Il gobbo di Notre Dame». Circola già in Inghilterra perché Quasimodo arriverà sugli schermi inglesi il 19 luglio, appena un mese dopo la «prima» americana; e sarà nel resto d'Europa (12 Paesi, in Italia dal 7 novembre, prima tappa Torino) poco prima dell'appuntamento al cinema (da noi il 2 dicembre, i tempi sono lunghi per le necessità di doppiaggio). E' una Disneyland viaggiante, con giullari e garguglie, quella che ho accompagnato a Nottingham, la città di Bobin Hood nell'Inghilterra centrale; ma soprattutto è un'iniziativa con il brio e la vivacità che sono l'etichetta Disney per il mondo dei piccoli, in una magica girandola in cui i personaggi del film si rincorrono nell'incanto di quei vagoni trasformati in scenari da favola. Le lunghe file di bambini - il treno ne accoglie fino a 10 mila ogni giorno - sono già a bocca aperta quando il treno entra in stazione: pitturati di viola, i dieci vagoni (in Europa saranno dodici, un vero hotel viaggiante) offrono un impressionante colpo d'occhio, con le gigantografie dei protagonisti: Quasimodo, il gobbo buono e infelice che aspira a una nuova esistenza; la bella zingara Esmeralda, perseguitata dal malvagio giudice Frollo e salvata da Quasimodo con l'aiuto di Febo - il capo delle guardie - che s'innamora di lei; il menestrello Clopin, narratore di questa 34a favola animata di Disney. Ma è dentro i vagoni che si spengono i gridolini dei bambini, tutti a bocca aperta fra gli effetti visivi e sonori di un'avventura con cui la Disney ha aperto un nuovo capitolo nelle sue tecniche pubblicitarie. E' in questo primo vagone, dove pare d'essere sotto i ponti della Senna nella Parigi del 1487, con i rumori del fiume e dei cavalli, che i costi di quest'impresa svaniscono d'incanto. Perché lungo i 19 mila chilometri che il treno percorrerà, con soste in 69 città, sarà «esposto» a un pubblico di 80 milioni: più di quello raggiunto da una normale campagna pubblicitaria. Anche questa è genialità; come, in quel primo vagone, il gioco di colonne e di specchi che rievoca il grigio interno di Notre Dame con un respiro che è sfida vincente agli angusti spazi di un treno. A volo - secondo vagone - nel campanile di Notre Dame, il regno incontrastato del gobbo; e più avanti ecco Quasimodo pic- colo modellista, con il mondo immaginario che ha costruito in scala - il suo mondo: la cattedrale, il tribunale, un paio di casette - nel suo regno segreto, dove è segregato da quando l'arcidiavolo ha costretto il giudice Frollo a proteggerlo dopo la morte della madre. Con le garguglie che parlano: Victor e Hugo (in omaggio allo scrittore liberamente riscriti to in California), più la maliziosa Laverne. Sferzato dai venti che davvero soffiano e ululano, il campanile di Notre Dame - terzo vagone - si specchia su una Parigi fatta di minuscole casette; ma è anche il vagone dedicato a Esmeralda e a Febo. Nella parte finale la favola ha ormai preso e tornano i gridolini - tutti in fila indiana, ormai conquistati da Quasimodo quando i bambini entrano in un cilindro rotante che vuole riprodurre la «danza sottosopra», quella in cui Quasimodo è coinvolto dagli zingari quando dopo vent'anni scende per la prima volta dalla sua prigione. E poi, inevitabile, un vagone per il merchandising: cappellini, gadget, magliette, penne, orologi, pupazzetti, insomma la miniera che è ormai parte integrante del business. Più avanti, pri¬ ma dei vagoni di servizio, c'è ancora quello trasformato in cinema. In cinque minuti, un estratto del nuovo cartone animato: perché l'appetito, si sa, viene mangiando. Al treno inglese se ne sostituiranno, sul continente, altri due: uno francese (quello che verrà in Italia) e uno tedesco. Ma tutti uguali, tutti con l'accompagnamento della «Festa dei Folli» animata dai venti attori della celebre Swiss Theatre School, la scuola del clown Dimitri. Con un «di più», per il pubblico italiano: un treno non su rotaie ma su strada - tre grandi Tir, per l'esattezza - che dal 4 giugno con partenza da Chianciano porterà fino a settembre Quasimodo e la Festa dei Folli dove il treno non andrà. Fabio Galvano Clamorosa iniziativa per lanciare il cartone animato su Quasimodo I bambini inglesi stanno già viaggiando Le tappe italiane nel mese di novembre SS MHi Da Nottingham, cittIl GobboDieci vagoClamorosa iniziativa per lanciare il cartone animato su Quasimodo