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«Troppi casi di violenze sessuali» «Troppi casi di violenze sessuali» VAnffas: colpa della solitudine in cui sono lasciate le famiglie ANCONA. «Quando c'è un handicappato in famiglia, la famiglia stessa diventa handicappata. E se non c'è un nucleo solido, tutti i suoi membri, lasciati a se stessi, presentano vari problemi». E' il primo commento di Ernesto Silvestrelli, presidente della sezione Anffas di Ancona e consigliere nazionale dell'Associazione delle famiglie di fanciulli e adulti subnormali. Silvestrelli affronta la vicenda del bambino di Fabriano portatore di handicap, che sarebbe stato vittima di abusi sessuali da parte della madre, su uno sfondo di pratiche superstiziose, rituali magici e profonda ignoranza, che hanno portato la donna a commettere incesto con il figlio. Una storia oscura, con molti particolari ancora tutti da capire, dove però tutto fa pensare ad una famiglia abbandonata, senza sostegno, ad una madre e ad un padre privi degli strumenti culturali necessari per affrontare la vita con un figlio handicappato. Il consiglio direttivo nazio¬ nale dell'Anffas si occuperà oggi del caso di questo bambino, un caso che con molte probabilità sarà discusso anche durante l'assemblea nazionale, in programma per sabato. Secondo Silvestrelli, i casi di maltrattamenti, violenze e abbandono dei minori handicappati «sono moltissimi». E fornisce anche altri dati preoccupanti: «A Napoli, su 400 soci, due terzi sono ricoverati in case-famiglia dell'Anffas, perché abbandonati dai genitori». Frequenti anche i casi di abusi sessuali - dichiara - «ma più da parte di terzi, che da parte dei familiari». Sono situazioni che possono essere individuate facilmente «perché i ragazzi minorati non sanno fingere. Ma è necessario che le istituzioni (i Comuni e le Usi, soprattutto) seguano costantemente le famiglie». A Fabriano, dove non esiste una sezione Anffas, l'associazione sta cercando di creare un comitato promotore per avviare un'attività di ippoterapia. Lj-P-I