Ritorna Asti Teatro cerca strade nuove

Dal 27 giugno Paolo Conte e omaggio a Montale Dal 27 giugno Paolo Conte e omaggio a Montale Ritorna Asti Teatro cerca strade nuove TORINO. La contemporaneità come linea espressiva, spazio per le opere «in fieri», appuntamenti con ospiti che abbiano, come Paolo Conte, un forte legame con la città. Questo, in breve, è ciò che offrirà al pubblico Asti Teatro 18. «Abbiamo creato una grande famiglia di attori, registi, scenografi, autori, drammaturghi, accettando qualunque idea che fosse di qualità». Così Guido Davico Bonino spiega come è nato il cartellone, che quest'anno si avvale dell'organizzazione del Teatro Stabile torinese: «Ma non è una colonizzazione - tranquillizza il direttore -, solo un servizio. Noi siamo presenti con due occasioni minime: un atto unico in omaggio a Tullio Pinelli, "Lo stilita", e un recital di poesia con cinque attrici della Compagnia dei giovani». Raccontando il programma, che si snoderà dal 27 giugno al 10 luglio e proporrà 19 spettacoli per mi totale di 26 repliche, Davico ha anticipato qualcosa del prossimo cartellone: lo Stabile produrrà sei spettacoli, «più di tutti gli altri enti pubblici italiani». Drammaturgia contemporanea, dunque, come da 11 anni a questa parte. Così c'è in cartellone un omaggio a Eugenio Montale, «Giubbe rosse» di Girolamo Angione, il 28 giugno; mi «Beethoven nei campi di barbabietole» ispirato all'opera di Roland Dubillard, il 30 giugno; il 3 luglio, di Massimo Scaglione, «Cuore a gas», uno spettacolo di teatro dadaista e surrealista, da André Breton, Tristan Tzara e altri drammaturglii; non manca l'amatissimo Daniel Pennac, adattato per la scena dall'Archivolto: l'appuntamento con «L'occhio del lupo» è il 5 luglio, regia di Giorgio Gallione. Tornano le marionette ideofore del Teatro dei Sensibili di Guido Ceronetti in «Per un pugno di yogurt», l'8 luglio; ancora l'8 c'è un omaggio al poeta con letture di Paola Roman, mentre sempre di Ceronetti il 6 va in scena «Deliri disarmati». Barberio Corsetti propone l'avanguardia storica di Artaud, Rimbaud, Majakovskji in «Io è un altro», il 9, con musiche dal vivo di Daniel Bacalov, figlio del musicista premio Oscar. Anche gli antichi si possono rileggere con sguardo contempora¬ neo. Così il cartellone ospita «Gli uccelli» di Aristofane (2 luglio) del Teatro Settimo, che debutterà a Spoleto: uno spettacolo-sorpresa che nel cast riunisce Francesco Salvi, il duo Aringa fr Verdurini e la Banda Osiris. Un «Sarrasine», da Balzac, di Valeriano Gialli (il 4), e «Il giudizio universale» un'opera giovanile di Alfieri (il 29 giugno) rivisitata da Massimo De Rossi. Fra le opere «in fieri» due proposte: gli studi per la trilogia del «Vello d'oro» di Franz Grillparzer (1° luglio), dello Stabile di Parma, con Maddalena Crippa, regia di Cristina Pezzoli, e i preliminari di «Al limitare del deserto», il teatro delle ombre del Teatro Gioco Vita di Piacenza (il 7). Attorno agli spettacoli, tanta musica e una sezione di appuntamenti con grandi artisti astigiani: Paolo Conte (2 luglio), Tiziana Fabbricini (il 4), Gianni Basso (l'8), Ileana Ghione (il 9). S'è fatto, dicono gli organizzatori - oltre allo Stabile, Comune di Asti, Regione e presidenza del Consiglio - anche un «maquillage» agli spazi del festival, con il restauro del Cortile del Collegio e l'utilizzo del Cortile di palazzo Ottolenghi. Tranne che per gli appuntamenti della piccola Sala Pastrone, attrezzata di aria condizionata, la rassegna sarà dunque tutta all'aperto. Asti Teatro incrocia le dita: bel tempo si spera. Cristina Caccia Paolo Conte

Luoghi citati: Comune Di Asti, Piacenza, Spoleto, Torino