Belfagor bacchetta Umberto Eco di Umberto EcoMirella Serri

Negli Usa torna «Pierre», largamente rimaneggiato: fin dove può spingersi l'editor? «Peccato d'omissione» Belfagor bacchetta Umberto Eco PESANTI bordate della rivista Belfagor contro Umberto Eco. Sulle pagine del numero di giugno del pe Iriodico un articolo della studiosa pisana Amneris Roselli mette sotto accusa il professore bolognese. Quali le sue colpe? Di non aver supervisionato in maniera adeguata un volume apparso nella celebre collana di semiotica che Eco dirige da anni. Il libro a cui sono rivolte le critiche della rivista diretta da Carlo Ferdinando Russo è II volto e l'anima. Fisiognomica e passioni (Bompiani) di Patrizia Magli, docente del Dams e collaboratrice di Eco. Per Roselli il volume della Magli, che è un'estesa storia della fisiognomica dalle origini ai nostri giorni, giunta già alla terza edizione, offuscherebbe la qualità della collana arancione in cui sono uscite opere di Maria Corti, Roman Jakobson e II trattato di semiotica generale dello stesso Eco. La Magli avrebbe commesso peccati di omissione (appropriandosi di brani altrui senza indicare la fonte della citazione) e anche numerosi errori tra cui quello, imperdonabile per Roselli, di aver scambiato pezzi di «cattiva prosa latina» per esametri di Virgilio. «Stento a credere che qualcuno abbia letto la redazione definitiva di questo libro prima di darlo alle stampe», afferma Roselli e sostiene che si tratterebbe di una spinosa faccenda che getta ombra sul prestigio di Eco il quale non ha dato nemmeno uno sguardo al manuale della studiosa. La docente respinge tutte le imputazioni e risponde indignata: «Non ho visto l'articolo in questione e quindi non posso entrare nel merito. Il mio è un volume di oltre 400 pagine, a cui ho lavorato per anni, che parte dagli assiro-babilonesi e arriva al Lombroso. Data la complessità della materia un grecista, un latinista, un medievalista potrebbero, forse, negli ambiti di loro competenza, trovare qualche imperfezione. Ma il volume è strapieno di note, di citazioni e di riferimenti». Mirella Serri