«SONO DELUSO» di Abraham Yehoshua

L'amarene! di Leah Rabin «SONO DELUSO» però. Non è esatto dire che il 49,3 per cento degli israeliani ha avuto paura della pace. Piuttosto, ha avuto paura di andare avanti. Gli elettori che hanno scelto la destra non vogliono tornare indietro; invocano lo status quo. Sono soddisfatti dei risultati raggiunti, ritengono sufficienti le concessioni fatte, e non intendono aggiungerne altre. Il Likud è cambiato, non è più quello di quattro anni fa, e Bibi Netanyahu non è Yitzhak Shamir. Nessuno parla di riprendersi i Territori. Semplicemente, la destra considera soddisfacente l'accordo con i governi arabi e l'autonomia attribuita ai palestinesi. Vuole fermarsi qui. Io credo che la destra abbia torto. Sono convinto che questa pace non basti, che lo status quo sia un'utopia: perché, se il processo non dovesse prosegui¬ re, tutto crollerebbe. Per questo il voto di ieri, se l'esito finale confermerà le previsioni, mi delude. Ma presenta anche aspetti positivi. Questi risultati dimostrano, ad esempio, che Israele è un Paese maturo. Alla vigilia si temeva che i drammi che hanno segnato di sangue l'ultimo anno della vita del nostro Paese, l'assassinio di Yitzhak Rabin e gli attentati di Tel Aviv e Gerusalemme, potessero condizionare l'esito della battaglia elettorale; che l'ondata emotiva sollevata dalla morte del primo ministro e di decine di cittadini inermi deformasse i reali rapporti di forza politici. Questo non è avvenuto. Bene ha fatto Peres a non sciogliere il Parlamento a novembre, subito dopo l'assassinio di piazza dei Re d'Israele: sarebbe stato accusato di strumentalizzare la morte del primo ministro, e avrebbe pagato il conto degli attentati ai bus, cominciati subito dopo. Il sangue versato ha condizionato soltanto il tono della campagna elettorale, non l'esito: la tem¬ peratura del dibattito politico, surriscaldato prima della morte di Rabin, è diminuita, la violenza del linguaggio si è stemperata. E, per fortuna, Israele non è sola nella corsa alla pace. Può contare su grandi alleati. Questi alleati siete voi. Voi che avete seguito ora per ora le elezioni israeliane. I giapponesi che guardavano la diretta delle loro tv. Gli americani che seguivano la Cnn. Gli italiani che leggono queste mie righe. L'attenzione che il mondo intero ha riservato alle elezioni di ieri conferma l'importanza che attribuisce alla pace. Con questo risultato, la pace sarà più difficile, ma non impossibile. Il processo rallenterà, gli ostacoli si moltiplicheranno. E dovrete essere voi, europei e americani, a aiutarci, a spingere il nostro Paese e chiunque lo governi verso il suo futuro, verso un orizzonte di pace e di amicizia con i suoi vicini. Abraham Yehoshua

Persone citate: Bibi Netanyahu, Peres, Rabin, Yitzhak Rabin, Yitzhak Shamir

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele, Tel Aviv