Attentati al prete per amore

Capo d'Orlando: gelosa, ha danneggiato l'auto del sacerdote e incendiato un confessionale Capo d'Orlando: gelosa, ha danneggiato l'auto del sacerdote e incendiato un confessionale Attentati al prete, per amore Una donna perseguitava ilparroco CAPO D'ORLANDO. Nei mesi scorsi aveva subito una serie di intimidazioni che lo stesso parroco mise in relazione con le proprie battaglie contro il racket e l'usura. Adesso, invece, gli inquirenti hanno stabilito che quelle minacce provenivano da una donna gelosa del prete e forse troppo legata «spiritualmente» al sacerdote. Così Capo d'Orlando, paese simbolo della lotta al racket, tutti chiacchierano di questa storia che ricorda padre Ralph dello sceneggiato tv «Uccelli di rovo». Questo padre risponde al nome di Vittorio Casella, ha 56 anni e da più di sei guida la parrocchia di Capo d'Orlando. In passato è stato al fianco dei commercianti e del loro leader Tano Grasso, nella lotta al racket. Nei mesi scorsi, quando sembrava essere tornata la tranquillità in paese, dopo anni di tensione per la battaglia intrapresa contro il pizzo, il parroco è stato fatto segno di diversi atti intimidatori. Prima alcuni danneggiamenti alla sua auto. Quindi il 26 febbraio anonimi entrarono in chiesa per incendiare il confessionale che andò completamente distrutto. Era la prima volta che a Capo d'Orlando si prendeva di mira un sacerdote e la chiesa. La popolazione ne fu sconcertata. Don Vittorio denunciò l'accaduto al commissariato indicando nel crimine organizzato il possibile mandante. Le tv locali e regionali intervistarono il sacerdote che legò quei fatti alle sue denunce contro il racket, l'usura e la droga. Nelle omelie padre Casella informava i fedeli di ciò che stava accadendo: «Se vogliono intimidirmi sappiano che io continuerò a denunciare chi pratica l'usura e chi vuole portare in paese la droga ai nostri giovani». Ma le intimidazioni continuarono. Il 30 aprile, durante una messa, nel momento della consacrazione il prete si è accorto che nella piccola ampolla contenente il vino vi era invece della tintura di iodio. Il rito venne sospeso e dopo qualche minuto padre Vittorio Casella informò i fedeli dell'accaduto parlando dell'ennesimo episodio di intimidazione. Attestati di solidarietà giunsero da tutta la Sicilia, mentre il Comune di Capo d'Orlando testimoniò il suo attaccamento al parroco antiracket indicendo un Consiglio comunale straordinario. L'ultima intimidazione risale a tre settimane fa. Poco prima di andare a dire messa padre Vittorio Casella nota su un registro in chiesa la scritta «morirai Vittorio». Arriva il commissario Benedetto Sanna e intuisce che la minaccia era stata vergata a penna qualche ora prima. Così avvia alcuni informali interrogatori nella piccola canonica, chiamando ad uno ad uno i fedeli che assistevano alla funzione religiosa. Già da quell'indagine gli inquirenti capirono che il crimine organizzato non c'entrava proprio nulla, la pista era un'altra. Ciò fu poco dopo avvalorato dal rinvenimento di un manifesto religioso all'interno della chiesa con una scritta a penna che diceva «padre Casella ha l'a- mante». Ieri la svolta al giallo. Artefice di tutte le intimidazioni al parroco è stata una donna di 40 anni, una professionista. Il sostituto procuratore di Patti, Antonio Sangermano, e il dirigente Benedetto Sanna, hanno raccontato la vicenda: «Noi, da investigatori, non possiamo fare valutazioni d'ordine moralistico, non compete a noi. Saranno i fedeli e chi crede che potranno fare valutazioni sui risvolti di questa vicenda». Bruno Princiotta Padre Ralph, il sacerdote protagonista dello sceneggiato «Uccelli di rovo» All'inizio si sospettavano i clan per le battaglie del religioso Poi la svolta rosa all'inchiesta

Persone citate: Antonio Sangermano, Benedetto Sanna, Bruno Princiotta, Padre Ralph, Tano Grasso, Vittorio Casella

Luoghi citati: Patti, Sicilia